VIVI LA DIRETTA DELL’ORDINAZIONE SACERDOTALE DI GIUSEPPE, MATTEO E ROBERTO A PARTIRE DALLE ORE 20.00 DI SABATO 7 DICEMBRE
DIOCESI – Il prossimo 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata, la Chiesa diocesana gioisce e prega per altri tre giovani che saranno ordinati presbiteri. In questo 2013 la diocesi ha vissuto già l’ordinazione sacerdotale, lo scorso giugno, di don Gianni Capriotti.
Roberto, Matteo e Giuseppe sono tre giovani trentenni, che hanno percorso il cammino di discernimento e di formazione, i primi due nel Seminario regionale di Ancona e Giuseppe nel Seminario Arcivescovile di Fermo. Le loro storie e i loro cammini si sono comunque intrecciati: Roberto e Matteo hanno vissuto i sette anni di formazione nella stessa classe di seminario, Giuseppe è originario della parrocchia di S. Basso di Cupramarittima, dove Roberto ha svolto parte del suo servizio da seminarista, prima di tornare nella propria parrocchia di origine di Cristo Re a Porto d’Ascoli come futuro vice-parroco.
La scelta del servizio ad essere sacerdoti ordinati è maturata per loro attraverso l’esperienza della parrocchia e di diverse realtà ecclesiali.
Don Roberto Traini, il più giovane dei tre, classe 1982, ha maturato la sua vocazione anche nell’esperienza dell’Azione Cattolica, in parrocchia e nel servizio diocesano. Quando è entrato in seminario non aveva l’idea certa di diventare prete, gli anni di formazione sono stati un tempo prezioso dove nelle relazioni, nelle amicizie è cresciuto, insieme ai compagni di cammino, come uomini scelti e costituiti in favore degli uomini per attendere le cose di Dio.
Don Matteo Calvaresi, è del 1980, si è formato negli Scout in cui ha continuato a prestare il suo servizio in particolare nella parrocchia della SS. Annunziata dove ha maturato la scelta di entrare in seminario. Ordinato diacono lo scorso gennaio confidava alla vigilia dell’ordinazione “La prima cosa che mi ricordo che volevo fare da bambino una volta adulto era il prete. Poi crescendo avevo il desiderio di fare il cuoco o l’insegnante. Ma alla fine eccomi qui, anche se vi posso dire che in cucina me la cavo.”
Don Giuseppe Giudici è di poco più grande dei tre, classe 1978, lavorava prima di accogliere la chiamata al sacerdozio che ha accolto con gioia e impegno, il suo cammino si lega anche all’esperienza del Rinnovamento nello Spirito.
Saranno ordinati insieme nella Cattedrale per le mani del vescovo Gervasio Gestori, che li ha visti crescere nel loro percorso umano e spirituale verso il sacerdozio. Un’ordinazione vissuta e celebrata insieme da questi tre giovani è un segno forte per la Chiesa locale, sia le comunità delle parrocchie di origine che quelle dove ora svolgono servizio i tre diaconi stanno preparando in sinergia, con grande affetto e attenzione questo momento significativo, saranno i cori delle diverse parrocchie ad animare insieme la celebrazione in cattedrale.
Una diocesi che comunque ha visto negli ultimi anni numerosi giovani mettersi al servizio della Chiesa come presbiteri, una ricchezza di vocazioni forse in controtendenza rispetto alla media nazionale e al numero di vocazioni di altre realtà diocesane. Segno dello Spirito che agisce e chiama nonostante le difficoltà della realtà ecclesiale odierna, in un mondo in continua trasformazione e nell’epoca della prima “generazione incredula”, ma anche una grande responsabilità per i Pastori ad accompagnare questi giovani preti.
I tre prossimi novelli presbiteri hanno scelto anche di fare festa insieme il giorno della prima messa, celebrata nelle loro rispettive parrocchie di origine, per ritrovarsi poi tutti e tre insieme a condividere la gioia della scelta e della chiamata con tanti amici e con la comunità ecclesiale che li conosce e li stima, un bel segno di una comunione presbiterale.
La comunità diocesana augura loro, con le parole di papa Francesco di “Dispensare a tutti quella Parola di Dio che hanno ricevuto con gioia. Ricordate le vostre mamme, le vostre nonne, i vostri catechisti, che vi hanno dato la Parola di Dio, la fede. Leggete e meditate assiduamente la Parola del Signore, per credere ciò che avete letto, per insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato. La Parola di Dio che non è proprietà vostra: è Parola di Dio. E la Chiesa è la custode della Parola di Dio”.