DIOCESI – Fortunato Amabili è uno dei missionari più conosciuti nella nostra Diocesi. 70enne di Cupra Marittima, Fortunato è presidente dell’associazione Madonna Del Buon Consiglio Onlus e già titolare dell’Hotel Luciana. Dopo l’esperienza della videointervista, Fortunato è stato protagonista di uno storico incontro con Papa Francesco, nel corso dell’Udienza di Mercoledì 27. Ecco la sua testimonianza.
“La data del 27-11-13 resterà nel mio cuore come una data simbolo di un incontro raro con Papa Francesco. Il desiderio di incontrare Sua Santità cresceva nei giorni prima della partenza qualcosa dentro di me sentiva che lo avrei visto da molto vicino, che il Signore mi avrebbe fatto questo dono meraviglioso, un Papa capace di comprendere e ascoltare le sofferenze dei malati e degli ultimi.
Dopo alcuni piccoli problemi fortunatamente risolti, il giorno della partenza è arrivato. Una forte nevicata la rendeva incerta, ma nonostante tutto siamo riusciti a partire con la neve e il grande freddo, poi per me, malato e cardiopatico non è stato facile. Finalmente siamo arrivati, il freddo a Roma si fa sentire parecchio ma il pensiero è uno solo, incontrare sua Santità Francesco e lui sarà in grado di riscaldare i nostri cuori .Ci mettiamo in fila per entrare in piazza San Pietro io vicino alla mia amica Stefania con la mamma e il suo papà Gabriele, disabile in carrozzina. Grazie alla nostra capo gruppo scout Cristina, ci dicono che con il disabile possiamo entrare per una corsia preferenziale, arrivati la guardia ci dice che solo una persona potrà accompagnarlo, allora io mi tiro indietro ma Stefania e la mamma insistono che io porti Gabriele, vista la mia amicizia e la mia esperienza di volontario con il gruppo Unitalsi. Entriamo in una posizione privilegiata rispetto agli altri, eravamo seduti sul sagrato destro del palco dove si è svolta l’udienza, il mio cuore batteva forte io e Gabriele eravamo contentissimi e quando iniziò l’udienza la gioia di vederlo così da vicino per me già era tanto. Finita l’udienza il Santo Padre con grande sorpresa scende tra noi per salutare gli ammalati, quale gioia ma anche tanta commozione ho provato. Pazientemente abbiamo aspettato il nostro turno per averlo vicino, poi insieme gli abbiamo spiegato chi eravamo, ci ha accarezzato e guardato sorridendo, poi le nostre mani si sono unite in una grande e forte stretta. Una commozione indescrivibile! Un calore e una forza spirituale ci ha unito. Poi una frase “Pregate per me!”, sorprendente, inaspettata, come una richiesta di aiuto.
Sto riflettendo molto sul significato di queste parole; il Papa che si affida agli ultimi, a chi ha bisogno perché vive la malattia, Lui che chiede sostegno da chi è andato proprio per riceverlo. Il Papa che si fa Ultimo tra gli ultimi…. È una lezione di carità e di amore grandissima, se cercavamo un segno di speranza da Papa Francesco questa speranza è di saperlo vicino a noi perché Lui ci ha chiesto di essergli vicino.
E’ stata una giornata che non dimenticheremo mai!
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