ITALIA – Tanto tuonò che piovve. Il blocco dell’Italia, tanto pubblicizzato nei giorni scorsi sui social network, è iniziato. Il movimento di indignati, che dice di non riconoscersi sotto nessuna bandiera ma di essere solo formato da semplici cittadini italiani, ha dato fuoco alle polveri. Su internet giungono voci di blocchi stradali e ferroviari che vanno organizzandosi un po’ in tutta la penisola. Ovunque sventolano bandiere tricolore e l’Inno di Mameli è la canzone più gettonata. Le richieste sono semplici e chiare: le immediate dimissioni di tutti i parlamentari a cominciare dall’esecutivo Letta. Da Torino a Palermo passando per Novara, Verona, Cagliari e i porti di Genova e Livorno.
Anche San Benedetto ha il suo presidio, localizzato sul ponte del Tronto. Una cinquantina di persone, poste in prossimità del confine Marche-Abruzzo, che distribuiscono volantini e chiedono la partecipazione di tutti. Uno striscione molto eloquente è stato appeso sulla carreggiata stradale: “Avete calpestato ogni diritto e bruciato il nostro futuro, dimissioni subito”. Le proteste prendono le mosse da un comunicato molto forte che viene distribuito in ogni postazione. «Siamo il popolo dei precari, – si legge in un passaggio – dei senza futuro, di quelli che sperano in qualcosa di meglio per le generazioni future. Siamo quelli che credono nella forza delle idee, a prescindere se queste possano essere espressione di una presunta “destra” o “sinistra”; al popolo che lavora non servono etichette ma serve che i problemi, e sono tanti, siano risolti da gente onesta».
Non si sa ancora dove questa protesta andrà a parare, se sarà l’inizio di un pacifico sommovimento che porterà a cambiare lo stato attuale delle cose o se terminerà nel nulla a breve. La cosa certa è che la popolazione inizia a rumoreggiare e che sente il bisogno di un drastico cambiamento. L’appoggio a Renzi manifestato nelle primarie per la leadership del PD dell’8 dicembre e oggi, 9 dicembre, questa protesta, portano a chiedere la stessa cosa: l’Italia ha voglia di rialzarsi subito e di riprendere a camminare a testa alta verso il futuro.
Il Comunicato del comune di San Benedetto del Tronto
A seguito di una riunione operativa svoltasi in Prefettura ad Ascoli Piceno nello scorso fine settimana, questa mattina, lunedì 9 dicembre, con Polizia e Carabinieri anche la Polizia Municipale di San Benedetto del Tronto, supportata dalla Protezione civile, è stata impegnata nelle procedure di controllo sull’evolversi della manifestazione spontanea di movimenti auto – organizzati che, come annunciato, si sviluppa da oggi in tutta Italia e, per il nostro territorio, lungo gli assi stradali a cavallo tra Marche e Abruzzo. Poco dopo la mezzanotte scorsa, invece, data di annunciato avvio della manifestazione, era stato il sindaco Giovanni Gaspari a svolgere un sopralluogo.
Come ha confermato il comandante della Polizia Municipale Pietro D’Angeli, nell’arco della mattinata si sono radunate alcune decine di manifestanti attorno ad un camper posizionato sulla Statale 16 in prossimità dello stabilimento Satem, poco prima del ponte sul Tronto, che hanno distribuito volantini agli automobilisti in transito. Su invito della Polizia Municipale, la distribuzione si è svolta in modo intermittente in modo da non rallentare eccessivamente il traffico.
Alla protesta si sono uniti alcuni camionisti che hanno posizionato i loro mezzi all’uscita del casello autostradale. Anche in questo punto, comunque, i disagi sono stati contenuti. Era preciso impegno da parte dei manifestanti, infatti, far conoscere ai cittadini le loro ragioni senza danneggiare le attività quotidiane e lo stesso atteggiamento dovrebbe essere tenuto anche nei giorni successivi, visto che la protesta dovrebbe protrarsi fino al 13 dicembre.
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