Immagine di repetorio
Da Zenit di Salvatore Cernuzio
La Chiesa ha celebrato ierila Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, dogma proclamato da Pio IX nel 1854. Come tradizione, Papa Francesco ha lasciato il Vaticano alle 15.45, per recarsi in Piazza di Spagna per l’atto di venerazione alla Statua dell’Immacolata.Lungo il percorso, il Papa ha sostato brevemente davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, dove ha ricevuto l’omaggio dell’“Associazione Commercianti Via Condotti”.
Lì ha stretto la mano a numerose persone, sporgendosi dal finestrino o facendo fermare l’auto per baciare e benedire i bambini. Il Santo Padre ha inoltre abbracciato alcuni malati in carrozzella e raccolto una rosa lanciatogli da una signora anziana. Ha poi salutato il cardinale vicario Agostino Vallini.
Raggiunta Piazza di Spagna con una utilitaria, verso le 16.15, il Santo Padre è stato accolto da migliaia di fedeli, posizionati lì già dal mattino. Sceso dall’automobile, ha raggiunto a piedi la colonna con la statua di Maria Immacolata, fermandosi per salutare alcuni fedeli.
Ad attenderlo oltre al cardinale Vicario, c’erano anche il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, e il seguito: il sostituto della Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu; il Prefetto della Casa Pontificia, mons. Georg Gaenswein, e il Cerimoniere pontificio, mons. Guido Marini.
Si è quindi svolto l’Atto di venerazione alla Vergine Maria. Il rito prevede l’omaggio floreale del Papa all’effigie della Madonna e la lettura del brano dell’Apocalisse che racconta la visione di un segno grandioso apparso nel cielo: una donna vestita di sole, incinta, con la luna sotto i piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle, che combatte contro un drago che minaccia lei e il suo bambino. Subito dopo, il Pontefice ha pronunciato la sua allocuzione: “Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore” ha chiesto il Papa a Maria, per poi aggiungere: “Il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti, la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti, la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano, ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata”.
Dopo la preghiera del Pontefice, sono seguite le litanie della Vergine, durante le quali i due sediari hanno portato un grande cesto di rose bianche ai piedi della colonna. Il rito si è concluso con la benedizione del Papa e l’antichissimo canto mariano del “Tota pulchra”, “Tutta bella sei Maria”. Il Vescovo di Roma ha poi rivolto un breve saluto alle autorità e ai malati. Tra questi, una delegazione di famiglie con 50 disabili provenienti da Oristano, venuti a Roma per una iniziativa delle sottosezioni Unitalsi di Oristano e di Roma come segno ”di attenzione e di vicinanza con le popolazioni sarde colpite dai recenti nubifragi”. Nel gruppo, anche sei disabili gravi che hanno voluto affrontare il viaggio per essere vicini al Papa e rappresentare idealmente tutte quelle persone che “a causa della tragedia che ha devastato alcune province sarde, si trovano oggi in difficoltà ed impossibilitate a tornare ad una vita normale”.
Prima di rientrare in Vaticano, il Pontefice ha fatto visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per un momento privato di preghiera davanti all’Icona della Salus Populi Romani, come hanno già fatto in diverse occasioni i suoi predecessori Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.