LORETO – Diversi pullman e auto sono partite dalla nostra Diocesi lunedì 9 dicembre per recarsi a Loreto e partecipare così la “Festa della Venuta”.
Appena giunti nei pressi della Santa Casa, i pellegrini sono stati indirizzati verso un percorso organizzato da transenne per poter così poi accedere al Santuario.
I primi ad arrivare per poter guadagnare un buon posto sono giunti a Loreto verso le 13.30 dalle diverse regioni d’Italia.
Alle ore 17.30 le porte sono state aperte e piano piano i pellegrini, sotto lo sguardo attento dei ragazzi della Protezione Civile, sono defluiti all’interno della Chiesa.
Alle ore 19.00 fuori dal Santuario si è tenuta la tradizionale accensione del fuoco e la sua benedizione.
Padre Diego: “Gesù è venuto a portare il fuoco della terra. Noi vogliamo mettere questa sera, per intercessione di Maria, il nostro cuore vicino al fuoco di Gesù.
Il fuoco scalda, il fuoco purifica, La Madonna ha un cuore che arde d’amore perché è stata molto vicina a Gesù.
Pensate che in questo fuoco vengono gettate tutte le intenzioni dell’anno che sono pervenute presso la Santa Casa.
Gettandole nel fuoco, per intercessione di Maria, vengono presentate al Signore.
Questo fuoco che viene accesso qui a Loreto indichi anche a noi che vogliamo accettare Gesù nella nostra vita”.
È stato poi annunciato quando si terrà il prossimo pellegrinaggio Macerata – Loreto: si terrà sabato 7 giugno 2014 con partenza dalle ore 20.30 dalla stadio di Macerata e arrivo previsto a Loreto verso le ore 6.00.
Il vescovo Tonucci invece ha dichiarato: “Lo sguardo d’amore di Maria è su ognuno di noi.
L’apostolo Paolo afferma che Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere Santi ed immacolati. Anche noi siamo stati scelti da Dio per vivere in modo santo.
Il Santo Padre ha affermato che contemplare il mistero dell’Immacolata Concezione di Maria deve divenire per ogni Cristiano una tappa fondamentale per riconoscere la sua vocazione più profonda.
Essere amati vuol dire essere trasformati dall’amore essere, trasformati alla bellezza di Dio.
Nostra madre ci ama tanto, lasciamoci guardare da Lei per imparare ad essere più umili ed essere più coraggiosi nel seguire la parola di Dio e per accogliere tra le nostre braccia il suo figlio Gesù, un abbraccio che ci dà vita, speranza e pace.
Proprio con il titolo di “Madre della Speranza” che vogliamo onorare Maria in questa veglia di preghiera”.
Durante la sua omelia il Cardinale Bertello invece ha affermato: “In questo luogo di particolare rilievo per la devozione e la fede, intere generazioni di credenti hanno trovato consolazione nella venerazione di Maria, Madre di Gesù e Madre nostra.
Saluto tutti voi che siete accorsi così numerosi e saluto coloro che sono rimasti fuori al freddo e che ci possono seguire attraverso gli schermi della televisione. Vorrei anche salutare i membri dell’aereonautica che hanno La Madonna di Loreto come Patrona.
La parola di Dio ci sorprende sempre per qualche particolare per qualche spunto. La potenza dello Spirito Santo la rende capace di dare anche in noi dei frutti inattesi. Il brano del Vangelo che abbiamo proclamato ora non si sottrae a questa regola perché, come in un caleidoscopio, ci fa vedere una nuova luce che non è possibile catturare tutta in una sola volta.
Innanzitutto ci colpisce la precisione dell’Evangelista Luca nell’indicare l’annunciazione, come dal distogliere dal fatto che non si collochi in un momento storico preciso: l’annunciazione è un fatto reale non una leggenda.
L’evangelista Luca ci porta in una casa, che abbiamo qui tra noi e ci raffigura due protagonisti Dio e una giovane Donna promessa sposa. Il fatto che dovrebbe meravigliarci è che sono due protagonisti alla pari: Dio fa dipendere la storia della salvezza dalla risposta di una ragazza.
Il dialogo tra l’Arcangelo Gabriele e Maria ha qualcosa di fantastico perché tra la domanda e la risposta c’è la libertà della donna di Nazareth che può dire il suo “Sì” al Signore. L’angelo, salutando Maria, le disse: “Rallegrati o piena di grazia il Signore è con te”.
Maria non si esalta a questo saluto, non aveva una grande considerazione di sé. Ha invece un momento di turbamento quando le viene predetta la maternità, ma l’Angelo la rassicura.
Non conosciamo i pensieri di Maria in quel momento. Maria, a differenza di noi, non conta sulle sue forze e abbandonandosi alle mani di Dio dice: “Eccomi sono la serva del Signore avvenga di me secondo la tua Parola”
Grazie al “Sì” di Maria siamo tutti qui e abbiamo un grande motivo per rallegrarci, perché ha reso possibile al figlio di Dio di abitare in mezzo a noi. Facciamo spazio al Signore affinché possa entrare nella nostra vita. Dedichiamo un po’ di tempo nel conversare insieme a lui nella preghiera”.
Al termine della celebrazione, la Statua della Madonna di Loreto, portata a spalle dagli avieri, è passata in mezzo a migliaia di pellegrini. È stato un gesto attraverso il quale si è resa visibile la materna vicinanza di Maria nei confronti di ciascuno di noi
Mentre sono stare intonante li litanie Lauretane, le migliaia di fedeli hanno salutato Maria sventolando i fazzoletti bianchi.