Se ci si mettono pure i ragazzini…
La società sportiva calcio Juventus F.C. aveva avuto, a detta di molti, una pensata geniale: mandare in curva i piccoli supporters al posto dei grandi già puniti per le loro ripetute intemperanze razziste.
Senonché per gli insulti ingiuriosi nei confronti di un calciatore della squadra avversaria, Zeljco Brkic portiere della squadra dell’Udinese, il giudice sportivo ha inflitto una sanzione di cinquemila euro al club di Torino anche per il comportamento antisportivo (meglio “maleducato”) dei giovani tifosi bianconeri che si sono dimostrati assolutamente all’altezza dei “grandi”. Allora alziamo le braccia.
Senonché per gli insulti ingiuriosi nei confronti di un calciatore della squadra avversaria, Zeljco Brkic portiere della squadra dell’Udinese, il giudice sportivo ha inflitto una sanzione di cinquemila euro al club di Torino anche per il comportamento antisportivo (meglio “maleducato”) dei giovani tifosi bianconeri che si sono dimostrati assolutamente all’altezza dei “grandi”. Allora alziamo le braccia.
Certo è la solita questione dell’educazione che non è più quella di una volta, dei valori sportivi che sicuramente si stanno sbiadendo (povero De Coubertin: si starà rivoltando nella tomba!), dei papà (e spesso anche delle mamme) che inveiscono con toni molto coloriti contro avversari e arbitri (allo stadio e davanti alla tv), però… così proprio il nostro calcio non può, e forse non dovrebbe più, andare avanti.
Poi è scoppiato pure un nuovo filone di calcioscommesse che coinvolgerebbe anche esempi di grinta e sportività del nostro calcio appartenenti al recente passato, come “ringhio” Gattuso e Cristian Brocchi che da pochi mesi, avendo smesso di giocare, insegna calcio ai piccoli del Milan.
Allora, ahimé, forse arrivati a questo punto ha proprio ragione chi dice che il calcio dovrebbe fermarsi, per un po’ almeno. Per noi che lo amiamo e che ancor prima amiamo lo sport vero e pulito sarebbe davvero una brutta “botta” però se la cosa servisse a farlo tornare quello che vorremmo, saremmo disposti persino ad accettare le domeniche a spasso senza la preziosissima radiolina. Il problema vero, però, sarebbe un altro: farlo accettare ai tanti privilegiati del “mondo pallonaro” che si sono arricchiti e continuano a farlo, magari anche con mezzi poco leciti. Ed è triste osservare che mentre la grande massa dei tifosi italiani deve tirare la cinghia, loro continuano a mostrarsi famelici. Immaginiamo le resistenze se solo dovessimo provare a rubargli il loro prezioso giocattolo. In milioni di euro, ovviamente…