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Dalla nostra collaboratrice in Terra Santa, Buon Natale da BETHELEHEM!

Di A.B.

È la vigilia di Natale . Sono in piazza della Natività. Il luogo oggi non si presta molto alla meditazione. In apparenza sembra Carnevale: è mezzogiorno e stanno sfilando le bande degli scout con le loro variopinte divise.Ti chiedi :”cosa può voler dire essere uno scout arabo cattolico in terra palestinese?”poi guardi la loro gioia e capisci che vuol dire che la tua fede è così forte che la vuoi gridare in strada dietro al tuo stendardo, vestito di tutto punto con la divisa di cui sei orgoglioso, per fare in modo che tutti lo sappiano. E così sei disposto anche ad ascoltare il coro dei giapponesi imbracati nei loro variopinti costumi; dal Giappone a Bethelehem per ricordarci che anche lì ci sono degli amici di Gesù, disposti a percorrere mezzo mondo per cantare la loro gioia. E accetti pure da un palestinese mussulmano l’attestato del Ministero del turismo che certifica, con tanto di bollo, che hai trascorso qui la notte di Natale : stia tranquillo signor Ministro non lo dimenticherò così facilmente . Infatti anche mentre cammini in queste strade gremite all’inverosimile, se ti sfiora il pensiero che Gesù ha calpestato questo suolo vieni preso da un certo stordimento. E non puoi non pensare quanta fatica avrà fatto Maria per salire su questa ripida strada, con quanto amore avrà predisposto le fasce per il Figlio E san Giuseppe?quanta preoccupazione per questo freddo! Mi accorgo che d ogni passo sto facendo i conti con quel grande mistero che è l’Incarnazione. Sto pensando ad un Uomo che è nato qui, che è passato su questa strada…ed è Dio…

Per la cronaca qui siamo a 860 metri sul livello del mare, intorno c’è la neve e fa un freddo cane!

Nella notte Santa qui si prepara il Natale alla palestinese ovvero con uno spiegamento di uomini armati fino ai denti , di mitra, di controlli, di metal detector che non te li immagini neppure! Ogni tanto una strada si blocca per far passare qualche mega auto blu scortata da una un corteo di auto blindate… e come puoi nonpensare all’utilitaria di papa Francesco? Accolgo lo sfogo di un elegantissimo abitante del luogo contro i politici che arrivano qui oggi! Questo è il giorno dei pellegrini , loro avrebbero potuto riunirsi domani pomeriggio! Sua moglie mi sorride mite e avvolta dal suo velo mi porge il più soave dei Buon Natale.

La Basilica della Natività e i suoi dintorni , ora sono inaccessibili. Un gentile poliziotto con un manganello dietro la schiena pronto all’uso, ti dice che non si passa prima delle 9,00 : non oso contraddirlo.

I “pochi” eletti che hanno il biglietto per assistere alla Messa di mezzanotte si mettono in fila . Capito vicino ad un bancario di Carassai con moglie anconetana ed ad un’insegnante ebrea qui residente che non perde l’occasione per declamarci il suo odio per i palestinesi. E il perdono? Mai? Quando ci lascia con i compagni di fila ricordiamo le parole “ non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono” (GPII). E qui capisci quanto sia grande la legge dell’amore e della sua forma più grande : il perdono!

Riflettendo su questo,finalmente entro in chiesa…

Grazie Gesù che sei nato

Redazione: