Di A. B.
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TERRASANTA – Pochi minuti e siamo a Gerusalemme.
I nostri piedi si fermano alle tue porte: la frase è da prendere alla lettera perché la stazione degli autobus è alla porta di Damasco. Mi affascinano le mura, bianche, compatte perfette,non lasciano intravedere nulla della città se non i campanili. ( le mura non hanno niente di biblico, sono del 1500)
Sono diretta al Cenacolo, inizio dal Giovedì Santo!Trovo l’indicazione e, subito dopo, mi perdo. Il guaio è che Gerusalemme è una città santa, ma lo è per tre religioni e finora non ho mai compreso cosa significasse. Adesso lo apprendo per esperienza diretta: significa che, siccome il Cenacolo è sopra la Tomba di Re David (scusate se è poco!) e attualmente è un luogo di preghiera mussulmano, non ci sono indicazioni per non offendere nessuna religione! Salgo le scale e vedo “al piano di sopra,una grande sala” proprio come racconta l’evangelista Luca! Mi unisco ad un sentito momento di preghiera di un gruppo italiano. Il sacerdote ci ricorda che qui o da un’altra parte l’Ultima Cena ci ha consegnato qualcosa di grande e noi siamo qui per ricordare questo non solo per visitare il luogo esatto. Penso a quante cose sono avvenute qui durante l’Ultima Cena. Entra un altro numeroso gruppo di chissà dove! È il caso di uscire
Tanto che ci sono visito la tomba di Davide.Gli uomini pregano davanti la parte destra del sarcofago, alle donne è riservata la sinistra; il tutto rigorosamente diviso da un “muro” di legno. I lamenti della parte maschile sono incessanti. A me vengono in mente i salmi , quelli con cui hanno pregato Gesù, Maria, Giuseppe e con cui preghiamo ancora noi. Quando si parla di opere immortali bisognerebbe tener presente quello che ha scritto il re David! considero che i salmi di gioia sono relativamente pochi, ma qui con le lamentazioni esagerano.Esco,c’è la chiesa della Dormizione ovvero il luogo dove morì la Madonna. Sarà che La sento così viva e presente , sarà per la stanchezza, ma esco rapidamente.
Prossima tappa: “orto degli ulivi”. C’è una grande pace, “sia fatta la tua volontà” Qui capisco quanto sia stato difficile dirlo. Penso che ,se sapessi che fuori del cancello c’è un leone pronto a sbranarmi, tutto saprei dire tranne che “sia fatta la tua volontà”. Eppure Gesù, per tutti noi, ha aperto quel cancello…
E poi la via dolorosa. Entro nelle mura, Aiuto! Qui neanche sanno che è Natale! Sono in un mercato arabo , trovo la stazione 5 della Via Crucis tra un ristorante etnico e un caftano arabo appeso fuori una bottega di paccottiglie.Come primo impatto della città vecchia è decisamente troppo.Fuggo Vado al Santo Sepolcro. Credo che mi guidi lo Spirito Santo più che la piantina, infatti imbocco via Sant’Elena anche se sembra portare ad una moschea. E invece a destra c’è una deviazione e poi un’altra e così mi ritrovo al Santo Sepolcro.
La prima impressione è tremenda! Penso alla cacciata dei mercanti dal tempio. Riguardo mio marito. Non abbiamo il coraggio di scendere le scale ed entrare. Ci sediamo fuori per riprenderci un po’. Prego il Signore di farmi uscire da lì ancora credente! Prendiamo una strana decisione: lo vedremo un po’ alla volta: ora entriamo e vediamo come è strutturata la chiesa, torneremo poi per visitare il Calvario e una seconda volta il S.Sepolcro. Saggia decisione!Così è stato magnifico. La prima visita della chiesa potrei raccontarvela facilmente, ma non riuscirò mai a dire cosa si prova a baciare il Calvario o entrare nel S.Sepolcro.
Vorrei andare al Muro del pianto che qui si chiama muro ovest , un gentile soldato armato fino ai denti mi blocca: sto entrando nella spianata del tempio e siccome è giovedì sera cioè l’inizio del venerdì l’ ingresso è riservato ai mussulmani! Se ne riparla sabato. E se noi chiudessimo San Pietro ai mussulmani la domenica e le altre feste comandate che accadrebbe? Fortuna che Gesù ci ha insegnato “ fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”! Grande Gesù!