GROTTAMMARE- Sabato 28 Dicembre, nella Sala Consiliare di Palazzo Ravenna, si è tenuta la tavola rotonda oraganizzata dall’Ufficio di Pastorale Familiare Diocesano.
In prossimità della festa della Sacra Famiglia, la Diocesi, attraverso la Pastorale Familiare, ha voluto porre all’attenzione di tutti, l’importante tema dell’educazione, facendo emergere le numerose cause che hanno generato l’attuale emergenza educativa che colpisce le giovani generazioni e le loro famiglie.
Cresce una forte consapevelozza nel trovare delle soluzioni, cercare di creare una alleanza per porre rimedio a questa deriva educativa.Quali sono i rimedi, le soluzioni a tali problematiche? Provano a dare una risposta i relatori rappresentanti della società civile, del mondo accademico, religioso e laico del nostro territorio.
La Dott.ssa Donatella Luzi, moderatrice dell’evento, presentando i vari relatori, ha invitato il Consigliere comunale Lina Lanciotti a fare gli “onori di casa” e salutare tutti gli ospiti anche a nome del Sindaco e dell’intera Amministrazione Comunale.
Dopo l’indirizzo di saluto del consigliere Lanciotti, la parola passa ai coniugi Marco e Anelide Mori, responsabili dell’ufficio di Pastorale Familiare Diocesano, i quali hanno affermato che durante gli anni impiegati nella formazione delle famiglie, attraverso il servizio di ascolto e di sostegno, è emersa l’esigenza di una nuova collaborazione educativa tra Chiesa-scuola-famiglia basata sulla fiducia, per la costituzione di una vera comunità educante, capace di ristabilire punti fermi “…i ragazzi senza mete certe e punti di riferimento,si disorientano…”
L’alleanza nasce dal fatto che si è disposti ad esplorare mondi nuovi, iniziare ad uscire dalle sagrestie -afferma Don Alfredo Rosati,responsabile della Pastorale Familiare- La famiglia combatte quotidianamente contro molti “anti-famiglia“. No ad alleanze di opportunità. Dobbiamo unirci, dobbiamo camminare insieme per le persone che abbiamo davanti. Siamo tutti a servizio del prossimo.
Durante la tavola rotonda prende la parola Chiara Gasparroni, moglie e madre, che racconta la sua famiglia. “Come famiglia diciamo che senza Gesù non si va da nessuna parte. La perfezione non appartiene all’uomo e il nostro essere imperfetti ci permette di chiedere scusa…”
E’ il momento della giovane Nicole Bruni, che sottolinea l’importanza delle relazioni…”noi ragazzi non chiediamo tanto, solo che si pensi un po a noi. Programmare, progettare, indirizzare, sono parole senza senso se vengono esclusi i destinatari di tutto ciò. Parlando di “alleanze educative” a tante e diverse realtà che insieme cercano di trovare un punto d’incontro affinché il ragazzo possa far uscire le sue potenzialità.”
Interviene Don Paolo Sabatini, responsabile della Pastorale Giovanile, scolastica e degli Oratori della Diocesi di Ascoli Piceno. Racconta la sua esperienza all’interno del centro giovanile “L’Impronta“. Un centro di aggregazione giovanile che guarda oltre, non si limita ad erogare servizi di dopo-scuola; “A me non interessa la materia, a me interessa il ragazzo, capire quali sono i suoi problemi e il motivo per cui non studia… l’educatore deve saper guardare, deve accogliere.”
Riprende la parola il Consigliere Comunale Lina Lanciotti, questa volta nel ruolo d’insegnante nella scuola d’infanzia, si sofferma sull’importanza della scuola in questo momento difficile. “La famiglia plasma i propri figli, nel bene e nel male. In questo momento di crisi è in bilico, dobbiamo ripensare e riorganizzare tutto…dobbiamo prestare attenzione ai più deboli garantendo giustizia sociale, come afferma la nostra Costituzione. Abbiamo bisogno di professionisti motivati.”
Dello stesso avviso sono state le altre relatrici che operano all’interno della cosiddetta “agenzia scuola“, come la Dott.ssa Paola Bastarelli, psicologa, che esorta a mettere da parte tutti i preconcetti e i pregiudizi, pensando al bene del bambino. Anche Paola Tiburtini e Roberta Annibali, sottolineano il difficile rapporto tra scuola e famiglia, auspicando un confronto serio e costruttivo.
E’ il momento della Dott.ssa Maria Chiara Verdecchia, pedagogista, formatrice, docente dell’Università di Urbino e responsabile ANPE. La Dott.ssa ha sottolineato che l’emergenza non consiste nella formazione ma soprattutto nel recupero antropologico. Il recupero antropologico è recupero del senso e il senso significa capire, porsi delle domande. Per fronteggiare il problema abbiamo bisogno di persone che sappiano testimoniare. Spesso, nell’ambiente scolastico ognuno tende a conservare il proprio orticello senza pensare al bambino. La scuola deve essere il luogo delle relazioni e se essa continua a dare priorità ad aspetti meramente burocratici rischia di perdere il proprio capitale umano, no a genitori clienti e studenti utenti!
Si tratta di un progetto ambizioso che partirà dai primi mesi del 2014,sarà sostenuto dal Comune di Grottammare, l’Ufficio di Pastorale Familiare Diocesano e dagli Istituti scolastici limitrofi. E’ un progetto che porterà formazione specifica partendo dai concetti pedagogici e che coinvolgerà tutte le varie realtà del territorio.