Da Zenit
La professoressa María José Azevedo Santos, esperta di paleografia, ha esaminato il manoscritto della terza parte del segreto di Fatima e il risultato del suo studio è che “non vi sono dubbi sull’autenticità del documento”. Lo ha riferito il 6 gennaio l’agenzia di stampa Ecclesia, organo informativo della Chiesa Cattolica in Portogallo, anticipando un’intervista che la studiosa ha concesso al periodico ufficiale del santuario mariano, la Voz de Fátima, e che sarà pubblicata il prossimo 13 gennaio.
In realtà l’autenticità del documento non è mai stata messa in dubbio da nessuno, sebbene alcuni studiosi abbiano ipotizzato che esista una parte ulteriore del messaggio di Fatima che non è stata ancora pubblicata.
“La Chiesa non ha mai dubitato dell’autenticità del documento e se la scienza viene consultata per analizzarlo, non è perché tema di riscontrare qualche elemento contradditorio. Di fatto questo non è accaduto, perché il documento è autentico e vero ed è sfuggito dalle mani di Suor Lucia e siamo giunti alla conclusione che, pur non essendo firmato, è della stessa autrice”.
Il manoscritto della terza parte del segreto di Fatima, è di proprietà del Vaticano e attualmente è custodito nel Santuario di Fatima, nell’esposizione temporanea Secreto y Apocalipsis, aperta al pubblico fino alla fine di ottobre 2014. La ricercatrice ha aggiunto che “l’incarico che ho ricevuto è unico, sono la prima donna laica ad entrare in contatto diretto con il documento in questione, con il previo consenso di Sua Santità, papa Francesco, rilasciata ai delegati del vescovo di Leiria-Fatima”.
Per realizzare la ricerca, la studiosa ha trascorso l’anno passato a Roma con altri professionisti del settore e, nel giro di una settimana, ha raccolto gli elementi necessari per il suo studio, negli archivi della Congregazione per la Dottrina della Fede, dove normalmente si trova. Da lì il manoscritto è uscito due volte: dietro richiesta di papa Giovanni Paolo II, dopo l’attentato del 13 maggio 1981, e nel 2000, quando il prefetto della Congregazione si recò a Coimbra, come emissario pontificio per riconoscere il manoscritto di Suor Lucia.
Fonte: http://www.agencia.ecclesia.pt/cgi-bin/noticia.pl?tpl=&id=98459