Di D. G. R.
Il 6 gennaio, prima di concludere la Messa con la benedizione solenne dell’Epifania, ho rivelato ai parrocchiani il contenuto della mia letterina alla Befana.
Sì, ho scritto anch’io alla Befana e le ho chiesto un regalo: una vittoria della squadra per cui faccio il tifo.
L’assemblea, naturalmente, s’è lasciata andare a un sorriso, ma poi ho spiegato che alla Befana, così come a Babbo Natale è inutile rivolgere preghiere per la pace nel mondo e la serenità nelle famiglie, come recita qualche filastrocca ispirata a un laicismo esasperato ed esasperante!
Alla Befana e a Babbo Natale si possono chiedere piccoli regali, non cose grandi, spirituali, essenziali!
Per la pace nel mondo e nelle famiglie, per la fraternità e la solidarietà tra gli uomini, noi cristiani, come i Magi, sappiamo dove andare e a chi rivolgerci:
è il Signore che ci dona la pace;
è il Signore che ci ascolta in ogni momento;
è il Signore che provvede a noi in modo amorevole!
Perciò, a mio parere, nelle scuole i maestri cristiani farebbero un bel servizio educando i bambini a pregare ciascuno secondo la fede ricevuta in famiglia (cristiana, ebraica, musulmana,…) perché la preghiera è una cosa, le letterine alla Befana e a Babbo Natale un’altra!
Ah, dimenticavo, la mattina del 7 gennaio ho provveduto ad appendere nella bacheca parrocchiale la lettera di ringraziamento alla Befana per la vittoria della squadra per cui tifo!