Sant'Egidio

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Il Fiore D’oro è nato nel 1966, nato dai ragazzi dell’Azione Cattolica. Una sera i ragazzi si trovano alle prove del coro in chiesa con Don Ruggero Micioni uno dei ragazzi, LICIO CENSORI propose di fare un festival per i ragazzi della Parrocchia. A quel tempo Licio aveva un gruppo che si chiamava «I ROYALS» e furono loro ad accompagnare e preparare i bambini. Mentre altri due, Lanfranco Zippi e Gianni D’Auri, mettevano in atto la presentazione e gli Schetch.
Si sollevarono alcuni problemi come: Dove farlo? – Don Ruggero consigliò la chiesa Priorale di S’Egidio. Quando farlo? – Si preferì di realizzarlo sotto le festività Natalizie per dar modo di farlo conoscere a quelli che stavano fuori (Svizzera e Germania) che ritornavano appunto per le festività natalizie. IL nome?- Lo si deve a Don Pacifico Forlini, che stando all’ombra della Montagna dei Fiori voleva rendere noto il Paese. Quindi nacque il «Festival Fiore D’oro» si fece per la prima volta nella Chiesa di S’Egidio (oggi diremo quella Vecchia), allora adibita anche a «Cineforum», intorno al periodo di Natale. I bambini i gara non dovevano superare i 10 anni di età ed al primo classificato si donava un fiorellino d’oro fatto ed offerto da un orafo del Paese. Così fu per 3-4 anni.
Negli anni ‘70 dalla chiesa il Festival getta l’ancora al Cinema Italia di Nuovissima costruzione che accoglieva una portata come minimo di 7-800 posti a sedere. Si può dire che qui iniziano gli anni più importanti per il festival che diventa un vero e proprio fenomeno di massa per il nostro paese. Gli organizzatori divennero almeno quattro volte maggiore di quelli che ne consacrarono l’inizio a questi si aggiunsero, sempre dalla parrocchia dei giovanissimi , e i Royals vennero sostituiti dai K91 guidati da Mauro Nespeca (91 era la somma degli anni dei componenti di quel gruppo). L’organizzazione del Festival, per le tre serate, aveva una preparazione di almeno 2/3 mesi dove per questi ragazzi era un modo per incontrarsi, uscire e ritrovarsi, divertendosi e condividere questa esperienza insieme. In quegli anni data la situazione, ci fu l’opportunità di avere come ospiti: Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Grazia De Micheli, Silvio Noto, Patrizia Sartori; questi sono quelli che per lo meno hanno presente le persone che abbiamo interpellato e che allora hanno organizzato il Festival.
Poi tra i ragazzi che allora organizzavano sono venuti fuori i Nomi di: Carl Fanini, Elza Baldini, Angelo Carestia……. Oggi persone affermate nel campo dello spettacolo locale e anche Nazionale. Tutto ciò ammise, nel corso degli anni, una scissione del gruppo organizzatore. Dove se non altro la metà degli organizzatori idearono un altro tipo di festival “il Cantapiccolo” (si contano te o quattro edizioni) con a capo Alessandra Passacantando.
E in ogni modo, ambedue i festival riuscivano in ogni caso ad affollare e gremire sempre la sala del cinema Italia. Gli anni ottanta sono l’apice del festival, anche se nell’81 e nell’82 per problemi di organizzazione, ed anche perché non c’era nessun giovane ad aiutare il parroco, non si effettuò il festival.
Solo dopo l’arrivo di Don Tommaso Capriotti, nell’83, il festival e il cinema Italia incominciarono un momento di maggiore luminosità. Con il festival molte volte i posti a sedere ed in piedi erano esauriti e molta gente rimaneva fuori.
E sfortunatamente a volte si sono registrati dei grossi problemi. Per effetto della tendenza del momento del cinema, sia l’amministrazione comunale, che scuole ed anche privati organizzavano delle manifestazioni. Come piccoli recital, feste in maschera e veglioni vari…. Ma sono gli anni ’90 purtroppo, che spezzano le gambe a questo “Cinema Italia” che aveva preso un’interminabile e splendida carriera. L’unico posto di aggregazione dei giovani, l’unico posto deputato per la crescita sociale e culturale, l’unica sala dove tutti i nostri ragazzi si incontravano, si confrontavano e scoprivano la bellezza dell’arte dello spettacolo seppur in maniera del tutto parrocchiale e giocosa. Il Cinema viene acquistato da un privato «è chiuso per sempre» , non è stato solo chiuso ma viene anche devastato distrutto rendendo così impossibile a chiunque avrebbe voluto prenderlo in gestione o perlomeno affittarlo, o a chi avesse voluto dare a questo paese ancora una volta un luogo dove passa il respiro della cultura. È stato fatto un grosso sfregio a questo paese, nell’indifferenza di tutte le amministrazioni (da li ai giorni nostri), ma soprattutto di tutta la cittadinanza che è rimasta silenziosa e non ha fatto sentire la sua voce. Così per i primi anni dopo il 91, ultima edizione del Fiore D’oro al Cinema Italia, il festival stesso ha molte sedi, un anno si farà in un tendone allestito nelle zone dalle Madonna delle Grazie; un altro anno sempre con un tendone in Piazza Vecchia; un paio di edizioni sono state fatte presso la chiesa di Sant’Egidio Abate (antica) fino poi approdare nel 1998 e per un paio di edizioni all’Oratorio di Villa Marchesa. Nel1999 inoccasione della 30° edizione si ritornerà, alle origini in Chiesa S’Egidio Abate. Nel 2000 per la prima volta il Fiore D’oro si farà in estate e così via fino al 2004. Un anno il Fiore D’oro diventa itinerante e per tre sabati tocca le tre parrocchie del comune vibratiano Faraone, Paolantonio e S’Egidio. Ed è proprio in questi 20 anni che il Fiore D’oro tocca il fondo: vuoi in maggior modo per una struttura inesistente vuoi per l’allontanamento dei giovani in Parrocchia; vuoi per mancanza di fondi e ma soprattutto pel la mancanza di una struttura per farlo, e tanti altri motivi……. Il Fiore D’oro diventa inesistente, immotivato, falso, non reale, non volontario e non autentico. Tutta la popolarità che ebbe dall’inizio fino alla fine degli anno 80 andò in fumo. Nella 35° edizione, svoltasi nel centro fieristico Don Tommaso era saldamente deciso a chiudere i battenti, non voleva farlo più. Un giorno Giovanni Testardi riflettendo con Don Tommaso si mostrò disponibile e gli propose di offrirglielo ancora per un anno. Un anno di prova che al sacerdote serviva per analizzare, se davvero doveva farlo finire definitivamente. Chiamò anche sua sorella Patrizia che con gli educatori ed i ragazzi dell’ A.C.R. provarono a organizzare senza conoscere cosa effettivamente gli spettava e così con il gioco con lo scherzo si buttarono in questo tornado. Giovanni nella serata conclusiva del 36° diceva: «Don Tommaso l’anno scorso aveva detto che non voleva fare più il Fiore D’oro, io non so se era sbagliato oppure no…secondo me aveva proprio sbagliato. Per preparare tutto quello che è stato fatto ci sono voluti tre mesi di preparazione. Avete notato che le tre serate le abbiamo fatte qui all’Oratorio. Inizialmente Don Tommaso lo voleva rifare nella chiesa Antica, io gli ho risposto che siccome la ci sono le colonne allora potevano dare fastidio alla gente che veniva e vedere gli ho proposto “Il Centro fiera” datosi che l’anno scorso è stato fatto lì. Ma lui mi ha risposto di cercare di riportare il Festival a S’Egidio. Perché è di S’Egidio. Anche se neanche qui siamo a S’Egidio ma a Villa Marchesa. Io ho acconsentito. Io non mi sono mai emozionato e purtroppo questa sera è successo. Quando vendo i ragazzi soprattutto i bambini muoio…» Don Tommaso è rimasto contento di tutta la grinta che questi ragazzi avevano e continuano ad avere anche oggi. Si è visto rivivere, tornare alla luce il vero Festival del Fiore D’oro. La Quarantesima edizione è stata la perfezione perché, Don Tommaso Giovanni e Patrizia sostenuti da molti altri Adulti ma soprattutto, con la mano dell’Amministrazione, hanno fatto si che questo festival fosse riconosciuto come il primo festival canoro under 18 della Regione.
E sono riusciti ad arrivare alla 44° edizione con molta partecipazione da parte di ragazzi provenienti non solo fuori provincia ma anche da fuori regione. Oggi il Festival si realizza presso il Centro Fiera sempre sotto il periodo di Natale…… Quello che per Don Tommaso era un’analisi per esaminare se questo festival doveva morire, ora è diventata una concretezza, che questi ragazzi hanno superato senza batter ciglio…

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