ACQUAVIVA PICENA – Venerdì 17 gennaio presso la chiesa San Giorgio in contrada Forola di Acquaviva Picena, il parroco don Alfredo ha celebrato la messa per la festa di Sant’Antonio, data la presenza all’interno della chiesetta di campagna di una statuta in onore di questo santo.
Durante l’omelia don Alfredo ha parlato della figura di Sant’ Antonio, che da giovane ha ascoltato la chiamata del Signore iniziando poi la sua vita da eremita egiziano ritirandosi sul Mar Rosso, scelta di solitudine fatta per avere un rapporto forte con Dio.
Si racconta che il santo abbia lasciato la sua solitudine solo in un paio di occasioni: una volta per soccorrere i cristiani perseguitati dagli imperatori romani e una volta per partecipare al Concilio di Nicea; in questo modo Sant’Antonio ci ha insegnato l’importanza della solitudine per ascoltare il Signore e l’importanza di uscire da questa solitudine per andare ad aiutare chi ha bisogno di Dio.
Infine don Alfredo ha ricordato la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio, il cui tema scelto quest’anno è «Cristo non può essere diviso» (1Cor 1,13). Al termine della celebrazione, dopo la benedizione del pane come tradizione vuole, la piccola comunità della contrada ha offerto a tutti un rinfresco con qualche dolcetto fatto in casa e qualcosa da bere.
Della chiesa di San Giorgio alla Forola si era già parlato, purtroppo, lo scorso 19 giugno quando dei ladri portarono via la tela dedicata a san Giorgio con la Madonna e il Bambino posta sulla parete dietro l’altare.
Il parroco raccontò di essere stato informato telefonicamente, da un residente della contrada Forola di Acquaviva, della sparizione di questa tela di cui non si avevano dati storici e notizie certe ma a quanto pare sembra fosse già presente nella chiesa da prima degli anni cinquanta.
I ladri, inoltre, “visitarono” anche il caseggiato vicino alla chiesa portando via alcuni animali. Della tela non si è saputo più niente ed ora la chiesa sembra spoglia senza il quadro dietro l’altare e da alcuni è stato espresso il desiderio di poter recuperare in qualche modo; una buona idea potrebbe essere quella di una riproduzione tramite stampa su tela partendo da un fotografia del quadro stesso.