di Alessio Rubicini
RIPATRANSONE – Anche quest’anno la nostra Parrocchia ha concluso il periodo natalizio con gli spettacoli teatrali allestiti dai nostri ragazzi.
È una “tradizione” ormai consolidata e parte integrante del percorso di catechesi che, anzitutto, permette ai nostri ragazzi di stare insieme, di “fare gruppo” come si direbbe in ambiente sportivo, al di la degli spazi e degli orari di catechesi. Inoltre la preparazione delle recite consente ai catechisti di trasmettere ai ragazzi e, perché no, alle loro famiglie un messaggio in modo tutto particolare e in modo molto più diretto sul vero senso del Natale e della festa in cui noi Cristiani celebriamo il nostro Dio che si fa bambino, che si fa uomo tra gli uomini, per condividere in tutto, fuorché nel peccato, la nostra natura umana.
Quest’anno si sono svolti due spettacoli. Entrambi hanno visto la collaborazione e la partecipazione di quasi tutti i nostri ragazzi e di gran parte dei nostri catechisti sapientemente guidati dal nostro “Regista” Emidio Mora.
Il primo spettacolo, dal titolo “E se fosse davvero Natale”, ha visto protagonisti i ragazzi delle Classi Medie e Primo Superiore e si è svolto nella serata di Sabato 4 Gennaio. Uno spettacolo teatrale arricchito da otto canzoni e da un brano strumentale che racconta una storia paradossale per cercare di riflettere sul modo in cui il mondo cosiddetto “sviluppato” festeggia questa ricorrenza. E per rispondere ad un interrogativo: se oggi fosse davvero Natale, in quale posto sceglierebbe di nascere Gesù?
Proviamo a immaginare. Maria e Giuseppe, stanchi del lungo viaggio da Nazaret a Betlemme, cercano un posto per passare la notte, ma tutti gli alberghi sono pieni. Si riposano prima di riprendere la loro ricerca e si addormentano. Maria, ormai prossima al parto, sogna. E nel sogno si ritrova incredibilmente in una città dei nostri giorni, proprio la sera della vigilia di Natale. Proviamo a immaginare quale sarebbe la sua reazione nel trovarsi di fronte alle luci accese e alle allettanti offerte di un centro commerciale, di fronte agli spot pubblicitari, davanti alle porte chiuse e ai discorsi della gente che si prepara al cenone e ai viaggi per le vacanze, mentre nella strada sotto casa barboni ed extracomunitari si nutrono delle briciole degli avanzi; e scoprire poi che si tratta di una festa per ricordare la nascita di suo figlio Gesù, nato tra gli umili, in un’umile grotta!
La fiera degli acquisti, dei regali, delle grandi abbuffate; la festa di consumi, del commercio, dello spreco; un trionfo della società del benessere (mentre i poveri continuano ad essere sempre più poveri ed esclusi); la festa dei bambini, ma soprattutto dei negozi di giocattoli; è ridotto a questo il Natale? È giusto continuare a celebrare uno sfrenato consumismo in nome del Figlio di Dio nato sulla terra?
Nel tardo pomeriggio di Domenica 5 Gennaio, poi, si è svolto lo spettacolo che ha visto come protagonisti i bambini ed i ragazzi delle Classi Elementari. Uno spettacolo che, in realtà, era l’insieme di tre momenti separati e si intitolava, appunto “Tre feste… Tre recite”.
La prima non è una vera festa, ma è un’occasione per i bambini di fare bottino di dolcetti e aramelle che le persone regalano quando vanno a bussare alle porte delle loro case. Si tratta, come si capisce chiaramente, della “Notte di Halloween”.
La seconda recita si intitolava “È di nuovo Natale” e narra di alcuni animaletti che parlano della nascita di Gesù. Una vera festa ed una gioia per tutti noi, che la ricordiamo ogni anno.
La terza recita, invece, si intitolava “Arriva la Primavera” ed è associata al risvegliarsi di una vita nuova che, per noi cristiani rappresenta la nuova vita donata da Dio con la resurrezione di Gesù. Si è sentito, al termine della recita, un “Auguri di Buona Pasqua” che, sì, in realtà era un po’ in anticipo ma… era scritto nel copione!
I ragazzi, piccoli e grandi, insieme ai loro catechisti, più o meno giovani, erano tutti visibilmente emozionati e timorosi che qualche errore o qualche imprevisto potesse turbare la magia di queste due serate ma, alla fine, tutto è andato molto bene. Tutti gli attori hanno recitato come veri e propri leoni del palcoscenico con profonda emozione e soddisfazione di tutti i loro familiari ed amici presenti e del nostro Parroco Don Luis.
E con questi spettacoli il nostro Teatro Parrocchiale “Don Ubaldo Grossi” chiude… Tranquilli, sarà solo per pochi mesi. Giusto il tempo di concedersi un profondo ed accurato lifting, una ristrutturazione che ci consentirà di continuare ad usufruire di un ambiente rinnovato ed adattato alle esigenze della nostra Comunità Parrocchiale in cui i nostri ragazzi potranno continuare a crescere in “sapienza, età e grazia”.
Questi lavori sono stati promossi dai nostri carissimi Francesco ed Anerina Carboni, i genitori del nostro amato Luca che il Signore ha voluto chiamare a se la scorsa estate e che in tante occasioni ha contribuito a farci divertire con le sue performances teatrali (memorabile fu lo spettacolo in cui Luca si trovò ad interpretare un lungo monologo nei panni di un ubriaco. I presenti in quell’occasione faticarono parecchio prima di capire che stava fingendo). Chiunque può contribuire alle spese di ristrutturazione versando il proprio contributo sul c/c appositamente acceso dalla nostra Parrocchia (IBAN IT 22 Z 08769 69470 000020158571).
Caro Luca, ci manchi ogni giorno di più. Il tuo sorriso, il tuo volto sempre brillante, le tue battute irreali ed inaspettate, la tua grassa e travolgente risata sono sempre con noi. Questa iniziativa dei tuoi genitori Francesco ed Anerina ci aiuterà a mantenere il tuo ricordo sempre più scolpito nei nostri cuori.
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