«Questo sarà un anno molto importante per il movimento ecumenico». È quanto dichiara ad Aiuto alla Chiesa che offre il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Il porporato pone l’accento sul prossimo incontro tra Papa Francesco e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, che avrà luogo in maggio a Gerusalemme durante la visita del pontefice in Terra Santa. Un evento di «grande importanza», nota il cardinal Koch, che sicuramente porterà i suoi frutti, esattamente come accaduto cinquanta anni fa in seguito allo storico abbraccio tra Paolo VI e il patriarca Atenagora. «Quell’incontro ha rappresentato un grande passo in avanti per l’ecumenismo e il primo risultato è stato il sollevamento degli anatemi pronunciati al momento dello scisma». Lanciate nel 1054, le reciproche sentenze di scomunica sono state revocate il 7 dicembre 1965, durante il Concilio Vaticano II, con la volontà comune – si legge nella dichiarazione di Paolo VI e del patriarca Atenagora – di «toglierle dalla memoria e dal mezzo della Chiesa» e «votarle all’oblio».
«È stato l’inizio di un lungo dialogo di amore e verità – afferma il cardinal Koch – e ancora oggi quando leggo i documenti dell’epoca rimango impressionato dalla passione per l’unità dei cristiani che essi esprimono. Quest’anno, dobbiamo conservare la stessa passione».
Il porporato ricorda quindi il lodevole impegno di Aiuto alla Chiesa che Soffre nella promozione del dialogo ecumenico in Russia: un’opera che la fondazione pontificia ha intrapreso già dal 1992, esaudendo un desiderio di Giovanni Paolo II. «Il fondatore di ACS, padre Werenfried van Straaten, ha dedicato gran parte della sua vita al sostegno della Chiesa nell’Europa dell’Est ed è encomiabile che dopo il crollo dell’Unione Sovietica egli abbia voluto estendere il suo aiuto anche alla Chiesa ortodossa russa».
Uno dei primi incontri tra il cardinal Koch e il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, ha avuto luogo nel marzo 2011 durante un convegno organizzato da ACS in Germania. Un evento che per il porporato «ha avuto un’eco estremamente positiva ed ha permesso di rendere visibile il dialogo con la Chiesa ortodossa».
Oltre al sostegno alla Chiesa cattolica e quella ortodossa, l’impegno di ACS in Russia comprende il finanziamento di alcune realtà culturali e media cristiani che contribuiscono fattivamente alla promozione dei rapporti tra ortodossi e cattolici.
“Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), Fondazione di diritto pontificio fondata nel 1947 da padre Werenfried van Straaten, si contraddistingue come l’unica organizzazione che realizza progetti per sostenere la pastorale della Chiesa laddove essa è perseguitata o priva di mezzi per adempiere la sua missione. Nel 2012 ha raccolto oltre 90 milioni di euro nei 17 Paesi dove è presente con Sedi Nazionali e ha realizzato oltre 5.604 progetti in 140 nazioni.