L’approvazione in Senato della modifica del 416ter – norma che colpisce lo scambio elettorale politico-mafioso – “è una bella notizia” per don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e del Gruppo Abele. Il suo auspicio è che la Camera dei Deputati “trasformi definitivamente questa proposta in una legge dello Stato, rispondendo concretamente alla sollecitazione di oltre 377 mila cittadini che hanno firmato la petizione della campagna ‘Riparte il futuro’ promossa da Libera e Gruppo Abele”. “La lotta alla corruzione – afferma – è una priorità non solo etica ma economica: non meno delle mafie, la corruzione è furto di bene comune, furto di diritti e di speranze, di opportunità e di lavoro”. Secondo don Ciotti “è estremamente importante che la norma definisca il reato non più solo attraverso il criterio, ormai insufficiente, dello scambio in denaro, ma chiamando in causa le ‘altre utilità’ e ‘promesse’ (informazioni sensibili, raccomandazioni, prestazioni sessuali, protezioni dai controlli e così via) attraverso cui si può sviluppare un rapporto corruttivo”. “Si tratta però – precisa – solo di un primo passo, di un doveroso atto politico di trasparenza e bonifica delle istituzioni democratiche. Reati diffusi al punto da diventare costume, chiedono non solo leggi all‘altezza ma l’impegno di tutti noi a volerle e sostenerle attraverso le scelte e i comportamenti quotidiani. La legalità non può fare mai a meno della corresponsabilità”.