BRUXELLES – “Le Marche ribadiscono la contrarietà agli Ogm perché intendono salvaguardare la salute dei consumatori e il benessere della comunità regionale”.
Lo ha affermato l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Maura Malaspina, che ha presieduto, a Bruxelles, l’incontro della rete delle Regioni per “Un’Europa libera dagli Ogm”.
In mattinata si è riunito il Comitato direttivo della rete che ha stabilito tempi e modalità in vista della rotazione triennale della presidenza, detenuta ora dalle Marche. Il Comitato tornerà a riunirsi il 10 aprile per definire il nuovo assetto, in vista della prossima conferenza della rete, in Grecia, organizzata dalla regione est Macedonia-Tracia e che cadrà durante il periodo del semestre italiano. Il Comitato della Rete – che sotto la Presidenza marchigiana si è allargata a 61 Regioni europee con l’adesione delle Regioni Champagne-Ardenne (F), Nordrhein-Westfalen (D), Thüringen (D), Schleswing-Holsteien (D), Baden-Württemberg (D) e Saarland (D) (oltre al distretto di Kupiškis della Lituania e alla Regione Valle d’Aosta in corso di adesione) – è stato organizzato anche per fare il punto della situazione normativa, a livello UE e focalizzare le questioni più attuali nel dibattito UE sugli Ogm, nonché per organizzare i prossimi lavori della stessa Rete. Successivamente alla riunione, le Regioni hanno tenuto un incontro con interlocutori nazionali ed europei. “La rete, che conta attualmente 61 regioni europee per 163 milioni di abitanti in nove Paesi – è stato ribadito – vuole rimarcare la libertà di scelta dei governi europei di vietare le coltivazioni geneticamente modificate nei propri territori, con il fine di tutelare la biodiversità, le produzioni di qualità biologiche, tradizionali e tipiche, l’immagine di un territorio, anche in chiave turistica, per un’agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”.
Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro dell’Ambiente e presidente della Fondazione UniVerde, ha ringraziato la Regione Marche “per l’azione anti Ogm, oggi di grande valore”. Ha poi lanciato un appello al Consiglio europeo “per un’opposizione decisa alla coltivazione degli Ogm. Per raggiungere questo obiettivo sarà importante, da una parte, la scelta del prossimo ministro dell’Agricoltura italiano che non può non essere una figura di respiro internazionale, come quella di Carlo Petrini; dall’altra l’Expo di Milano deve rilanciare le produzioni biologiche e tipiche per essere orgogliosamente NoOgm”.
L’eurodeputato Andrea Zanoni, relatore di una risoluzione approvata al Parlamento europeo per fermare una marca di mais transgenica, ha affermato:
“È stata una bella vittoria, ma ora dobbiamo sfruttare il prossimo semestre italiano per sbloccare l’approvazione del regolamento utile a dare la possibilità alle Regioni di limitare e bloccare le coltivazioni Ogm”.
Nel corso del suo intervento, Angelo Consoli, direttore dell’Ufficio europeo di Jersey Rifkin, ha sottolineato che “tutte le Regioni Ogm free devono fare rete e promuovere i propri prodotti agroalimentari di qualità affinché la lotta agli Ogm sia, prima di tutto, una battaglia culturale”.
“Gli Ogm vanno contro gli interessi degli agricoltori europei – ha dichiarato Gianluca Carrabs, amministratore unico Assam Marche – In un mondo sempre più globalizzato, dove regna l’omologazione, per rimanere competitivi in agricoltura la formula vincente è quella di produrre qualcosa di diverso, perché tipico e eccellente.
Gli Ogm sono la negazione del nostro modello agricolo, la cancellazione della nostra identità alimentare frutto di secoli di storia e tradizione”. Maurizio Reale, responsabile delle relazioni internazionali Coldiretti, ha affermato che “centrale resta l’approvazione del regolamento che introduce la libertà degli Stati di determinare le proprie scelte in materia di Ogm e, quindi, di poter scegliere di rinunciare all’utilizzo di quest’ultimi”. Corinne D.M. Lepage, eurodeputata ed ex ministro dell’Ambiente francese ha concluso l’incontro, affermando che “come primo intervento, sto incoraggiando gli Stati Uniti a rendere obbligatoria l’etichettatura dei prodotti agricoli. Secondariamente, come relatrice del regolamento che permette agli Stati membri di vietare l’utilizzo degli Ogm, sto cercando di accelerare la sua approvazione nonostante la Commissione stia temporeggiando, forse preferendo il caos normativo attuale e rendendolo operativo successivamente, quando ormai non avrebbe più efficacia. Condivido l’appello di Pecoraro Scanio per un expo Ogm free”.
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