Le Confraternite non sono “realtà da museo, rassegnate a scomparire, ma realtà nuove, vive e vivificanti nel nostro mondo bisognoso non di discorsi su Dio ma di toccare, sperimentare, vedere, commuoversi davanti a Dio”.
Lo ha detto monsignor Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli e assistente ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia, nel suo saluto di apertura all’incontro del Consiglio direttivi, del Collegio dei Revisori dei Conti, dei Coordinatori regionali e i loro vice e membri delle Commissioni della citata confederazione, che riunisce 3mila delle 6mila Confraternite presenti nel nostro Paese, e può contare sull’adesione di un milione di persone su tutto il territorio nazionale.
“Se si lascia muovere dallo Spirito Santo più che da uno spirito di conservazione”, ha proseguito il vescovo, la pietà popolare – come osserva anche il Papa nella Evangelii Gaudium – diventa una realtà in permanente sviluppo”, in un mondo “culturalmente e all’apparenza lontano da Dio” ma in cui Dio, “ a chi lo cerca e lo accoglie, dà capacità di generosità e sacrificio fino all’eroismo, quando si tratta di manifestare la fede”.
I lavori proseguiranno fino a domani, con la relazione del presidente e gli interventi dei componenti del direttivo nazionale.
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