REGIONE MARCHE – “Nonostante la forte burrasca non accenni a passare, la Regione Marche tiene dritta la barra del timone, seguendo con coerenza la rotta tracciata dal programma di governo regionale che ha attribuito alla tutela del lavoro la massima priorità e attenzione.”
Così ha introdotto l’argomento della conferenza stampa di oggi l’assessore al Lavoro-Formazione-Istruzione, Marco Luchetti spiegando le finalità di tre provvedimenti che la giunta regionale ha varato pochi giorni fa in materia di politiche a difesa dell’occupazione.
Tre importanti atti che complessivamente impegnano 1 milione e 200 mila euro di risorse provenienti dal FSE per attuare e rafforzare misure anticrisi anche nel 2014. “ Sono interventi in continuità con le misure adottate nell’ambito degli accordi con le Organizzazione sindacali CGIL –CISL -UIL– ha proseguito Marco Luchetti – e se anche non ci sono novità per quanto riguarda la tipologia di intervento, non si ritenga scontato che siano state rifinanziate, in considerazione dei necessari tagli che la legge di bilancio regionale ha dovuto registrare. C’è stata una forte volontà della giunta regionale, non solo di continuare ad attuare questi interventi perché si sono dimostrate azioni efficaci per contenere eventuali più gravi crisi occupazionali, ma addirittura si è deciso di incrementare le risorse, aggiungendo 200 mila euro alla quota dei contratti di solidarietà per il 2014. E ciò per la consapevolezza e il senso di responsabilità che tutti dobbiamo avere nei confronti dei lavoratori , di imprese e famiglie che dobbiamo e vogliamo considerare patrimonio fondante di questa regione. Tra le altre finalità- ha concluso l’assessore – va segnalato che alcuni interventi integrano perfettamente quell’orientamento interdisciplinare che conduciamo da anni tra Lavoro e Scuola. ”
I tre provvedimenti, che costituiscono una prima tranche di interventi previsti per il 2014, sono stati poi illustrati dettagliatamente dall’assessore. Si tratta dei contratti difensivi di solidarietà per i quali viene assegnata una disponibilità finanziaria di 700 mila euro ( 200 mila in più rispetto allo scorso anno); un contributo per il diritto allo studio universitario a giovani i cui genitori sono disoccupati da almeno tre mesi (circa 208 mila euro) e il sostegno alla realizzazione di progetti a favore di docenti e personale Ata precari ai quali è stata destinata una somma di 300 mila euro.
Contratti di solidarietà: riguardano le imprese escluse dal campo di applicazione della CIGS , per l’integrazione del reddito dei lavoratori e compensare la retribuzione persa con la riduzione dell’orario. La Regione mette a disposizione il 25% , cioè un quarto della quota di retribuzione non dovuta ai lavoratori. I lavoratori interessati possono appartenere alla categoria di operai, impiegati, quadri, soci di cooperative di produzione e lavoro e lavoratori part-time. Anche i lavoratori assunti con contratti a termine possono essere beneficiari del contratto di solidarietà.
Assegnazione di ausili fianziari a docenti e personale ATA per l’anno scolastico 2013/2014: riguarda i lavoratori precari della scuola inseriti nelle graduatorie provinciali per realizzare progetti di contrasto alla dispersione scolastica; sostegno agli alunni disabili; integrazione linguistica per alunni stranieri; supporto alle funzioni ATA. Una particolare priorità ( circa il 50% delle risorse) è destinata ai progetti contro la dispersione scolastica nel sistema di istruzione professionale, anche al fine di favorire e aumentare le ore di laboratorio e motivare gli studenti al percorso professionalizzante che hanno scelto, dove invece si registra il maggior indice di dispersione.
Contributo per sostenere le spese dello studio nell’anno 2014 a favore di giovani universitari , lavoratori o figli di lavoratori disoccupati da almeno tre mesi, in mobilità o in cassa integrazione. Per accedere al contributo- 500 euro a famiglia una tantum- è stato fissato un limite di reddito: non oltre i 22 mila euro nel 2013. Possono presentare domande gli studenti residenti nelle Marche da almeno 1 anno nel caso di studenti-lavoratori, mentre nel caso di figli di lavoratori disoccupati , devono risultare fiscalmente a carico dei genitori.