L’episodio riportato dal Vangelo di oggi, ha spiegato, “costituisce anche un’icona della donazione della propria vita da parte di coloro che, per un dono di Dio, assumono i tratti tipici di Gesù vergine, povero e obbediente, il Consacrato del Padre”.
Se da un lato, “tutti siamo consacrati a Lui mediante il Battesimo” nell’offerta generosa della nostra vita – “nella famiglia, nel lavoro, nel servizio alla Chiesa, nelle opere di misericordia” – la consacrazione “è vissuta in modo particolare dai religiosi, dai monaci, dai laici consacrati, che con la professione dei voti appartengono a Dio in modo pieno ed esclusivo”.
Coloro che si consacrano totalmente a Dio, “sono totalmente consegnati ai fratelli, per portare la luce di Cristo là dove più fitte sono le tenebre e per diffondere la sua speranza nei cuori sfiduciati”.
Le persone consacrate “sono segno di Dio nei diversi ambienti di vita, sono lievito per la crescita di una società più giusta e fraterna, profezia di condivisione con i piccoli e i poveri”: se condotta in questi termini, la loro vita è realmente “un dono di Dio”.
Il Santo Padre ha insistito sulla necessità di una presenza sempre più incisiva di uomini e donne consacrati per rafforzare e rinnovare “l’impegno della diffusione del Vangelo, dell’educazione cristiana, della carità verso i più bisognosi, della preghiera contemplativa; l’impegno della formazione umana e spirituale dei giovani, delle famiglie; l’impegno per la giustizia e la pace nella famiglia umana”.
La “testimonianza dell’amore e della misericordia di Dio” offerta dalle persone consacrate è importantissima per la Chiesa, ha proseguito il Papa, esortando a “pregare perché tanti giovani rispondano ‘sì’ al Signore che li chiama a consacrarsi totalmente a Lui per un servizio disinteressato ai fratelli”.
Ricordando che il 2015 sarà l’Anno speciale dedicato alla vita consacrata, papa Francesco ha affidato l’iniziativa “all’intercessione della Vergine Maria e di san Giuseppe, che, come genitori di Gesù, sono stati i primi ad essere consacrati da Lui e a consacrare la loro vita a Lui”.
Dopo la recita della preghiera mariana, il Pontefice ha ricordato che oggi si celebra anche la Giornata per la Vita, che quest’anno ha come tema Generare futuro.
“Rivolgo il mio saluto e il mio incoraggiamento – ha detto il Papa – alle associazioni, ai movimenti e ai centri culturali impegnati nella difesa e promozione della vita. Mi unisco ai Vescovi italiani nel ribadire che «ogni figlio è volto del Signore amante della vita, dono per la famiglia e per la società» (Messaggio per la XXXVI Giornata nazionale per la Vita)”.
Francesco ha esortato ogni fedele, “nel proprio ruolo e nel proprio ambito”, a sentirsi “chiamato ad amare e servire la vita, ad accoglierla, rispettarla e promuoverla, specialmente quando è fragile e bisognosa di attenzioni e di cure, dal grembo materno fino alla sua fine su questa terra”.
Il Santo Padre ha poi salutato il cardinale vicario, Agostino Vallini, e “quanti sono impegnati nella Diocesi di Roma per l’animazione della Giornata per la Vita”, esprimendo il proprio “apprezzamento ai docenti universitari che, in questa circostanza, hanno dato vita a convegni sulle attuali problematiche legate alla natalità”.
Un “pensiero affettuoso” è stato infine rivolto dal Pontefice “alle care popolazioni di Roma e della Toscana, colpite dalle piogge che hanno provocato allagamenti e inondazioni. Non manchi a questi nostri fratelli, che sono nella prova, la nostra solidarietà”.