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Bontempi, 100 cassa integrati: al via la costituzione di una Cooperativa

MARTINSICURO – Continua senza sosta il presidio degli operai davanti alla storica fabbrica di giocattoli truentina, Bontempi, che dagli anni Settanta produce strumenti musicali e giochi per bambini made in Italy, tra cui la nota pianola.

I fatti risalgono a quest’estate, quando il timore che l’azienda chiudesse era solo una velata minaccia; ad oggi, invece, quasi cento operai sono ormai da mesi in cassa integrazione straordinaria per cessata attività. Chiude la sede produttiva e logistica in via dell’Industria a Martinsicuro e quella amministrativa a Porto Potenza Picena.

Sembrerebbe che il marchio Bontempi sia stato rilevato dall’ex amministratore delegato dell’azienda e fondatore della società commerciale “iCom”, Andrea Ariola, che vorrebbe spostare parte della produzione in Asia, ad eccezione di alcuni giocattoli che di fatto verrebbero prodotti nella sede truentina. La commerciale, dunque, si avvarrebbe dell’ausilio della società cooperativa “Industria Abruzzo Coop” creata da alcuni ex funzionari della Bontempi.

Al momento, quindi, la società cooperativa e quella commerciale risultano due entità distinte e separate, pur facenti parte dello stesso organico.

Ad oggi, tuttavia, l’idea della cooperativa sembra soddisfare buona parte degli operai, spinti dal desiderio di tornare a lavoro e far ripartire la produzione. La Cooperativa ha illustrato ai Sindacati un piano aziendale per il reintegro iniziale di trenta operai. Si prevede di allargare in seguito l’organico anche agli altri cassaintegrati (94 nel solo distretto truentino). Sembra che suddetta Cooperativa abbia già trovato accordi con i proprietari dei capannoni in merito all’affitto degli stessi e con i fornitori per il materiale necessario all’attività produttiva.
La maggioranza degli operai, però, non ci sta e continua a picchettare lo stabilimento. Nei giorni scorsi il Comune di Martinsicuro con l’ausilio della Protezione Civile di Villa Rosa ha messo a disposizione dei manifestanti una tenda per riparararsi dalla intemperie. I manifestanti condannano le scelte aziendali, in quanto ritengono che la cooperativa sia frutto di accordi interni alla dirigenza: sembrerebbe, infatti, che la cooperativa sia nata senza il reale coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, tantomeno degli operai. Oltre ai rapporti ancora da definire tra le due società, ci si domanda, quanto questo accordo tra le parti possa durare: il timore, infatti, è che la società commerciale possa in futuro togliere la produzione alla neonata cooperativa, affinché il lavoro venga definitivamente traghettato all’estero assieme al prestigioso marchio.

I manifestanti continueranno il sit-in di protesta fin quando anche la restante parte dei cassa integrati (70 operai) potrà essere riassorbita nel ciclo produttivo Bontempi.

 

Ilaria Mungo: