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Sviluppi sul caso VECO: si teme la chiusura

MARTINSICURO – La Conferenza dei Servizi dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale), per la certificazione ambientale di fine gennaio, ha mosso forti dubbi circa il futuro della Veco, la storica fonderia truentina al centro di un’accesa diatriba tra l’azienda e l’amministrazione comunale, contro un’ordinanza che obbliga l’azienda a rivedere il proprio piano acustico.

In base all’ordinanza n.185 del 13 settembre 2013 emessa dal Sindaco Camaioni, la Veco è infatti obbligata a ridurre i decibel consentiti per legge, limitando di fatto l’inquinamento acustico frutto dell’attività produttiva, al fine di rientrare entro i limiti previsti dalla legge. Ottemperando a questa ordinanza, la fonderia aveva già eliminato il turno di notte.
Sembra, tuttavia, che a suddetta Conferenza abbiano partecipato i rappresentanti dei comitati civici di protesta, che si erano schierati contro la fonderia, denunciando il problema dell’inquinamento acustico e determinando in seguito l’odiosa ordinanza comunale dello scorso settembre, escludendo, invece, dal dibattito le maestranze sindacali di Fiom, Cgil, Cisl e Fim.

I Sindacati chiedono, dunque, un confronto aperto con l’amministrazione e i comitati, nonché con gli organi tecnici preposti, per discutere sui problemi inerenti la Veco e, sulla base delle analisi effettuate dall’Arta, trovare una soluzione. Le maestranze sindacali chiedono, quindi, un adeguamento della disciplina al caso specifico della Veco, onde evitarne la chiusura dell’azienda che ad oggi dà lavoro a ben 80 operai.

Ilaria Mungo: