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Rete imprese Italia: 18 febbraio a Roma la mobilitazione anche dal Piceno

Il 18 febbraio a Roma la mobilitazione generale delle piccole e medie imprese dell’artigianato e del commercio. Rete imprese Italia di Ascoli Piceno ha presentato nella Sala Gialla della Camera di Commercio le iniziative prese sul territorio per aderire alla manifestazione nazionale di martedì 18. Erano presenti i presidenti e i direttori provinciali di tutte le associazione di categoria del Piceno che fanno parte di Rete Imprese Italia e hanno aderito alla manifestazione: Luigi Passaretti (Cna), Elena Capriotti (direttore di Confesercenti), Nadia Beani (Confartigianato), Bruno Luzi (CasaArtigiani), Fausto Calabresi (Confcommercio). La richiesta di interventi per il tessuto produttivo del paese rappresentato da milioni di imprese, è per Luigi Passaretti, neopresidente della Cna di Ascoli “Infrastrutture e formazione, che per il Piceno sono l’unica carta possibile per sperare in un’inversione di tendenza”.

“Senza Impresa non c’è Italia, riprendiamoci il futuro” è lo slogan scelto, tutte le associazioni di categoria sono concordi nel chiedere interventi mirati ripartendo dalle ragioni dell’economia reale, cioè dalle ragioni delle imprese e del lavoro, con scelte politiche adeguate capaci di innovazione. Interventi a partire dalla riduzione della pressione fiscale, e dando nuovo credito alle imprese, ma anche con un’azione di semplificazione normativa e snellimento burocratico per recuperare efficienza amministrativa e riavviare l’economia, predisponendo un ambiente favorevole alle imprese, e per sviluppare il mercato del lavoro. Quindi investire in infrastrutture affrontando l’ambito dei trasporti, con una strategia di riordino e razionalizzazione dei vari tipi di trasporto delle merci, ma anche delle persone, considerato la specifica vocazione turistica del nostro territorio, che richiede anche l’adeguamento delle dotazioni infrastrutturali e la promozione adeguata. Ma anche investire in formazione per una crescita qualitativa, di innovazione e di nuove modalità di aggregazione più efficienti e efficaci per le imprese. I dati sono allarmanti e parlano chiaro se nella sola provincia di Ascoli Piceno nel 2012 sul fronte occupazionale si contano oltre 12mila disoccupati di cui quasi 7mila donne, con di 23 mila persone iscritte nei centri per la mobilità.

Scenderanno in tanti in piazza per denunciare tutte le criticità dell’attuale situazione, ma anche e soprattutto con tutta una serie di proposte concrete, decisi a farsi ascoltare, attese delle piccole e medie imprese del Commercio e dell’Artigianato della provincia di Ascoli Piceno che sta alla Politica ascoltare e assumere, in tempi rapidi, e che non possono essere rimandati dalla complessa situazione politica che si sta vivendo.

Monica Vallorani: