di don Alfredo Rosati
DIOCESI – Sono le 21 circa, dopo una sosta all’autogrill per la cena ripartiamo con il pullman che ci riporterà a casa dopo una giornata memorabile a Roma, impreziosita dall’incontro con il santo padre Francesco in piazza san Pietro. Nei primi posti non c’è la presenza cordiale e affettuosa del nostro vescovo Carlo, salito sull’altro pullman, così tocca a Gianfilippo prendere in mano il microfono e chiedere ai fidanzati di raccontare il loro san Valentino decisamente speciale.
Peppe è fidanzato con Chiara, che gli dorme accanto e quindi non potrà ascoltare il suo desiderio, ma certamente lo condivide: «Spero di tornare dal Papa, il prossimo anno, da sposato con la mia famiglia».
Il Papa, il futuro, la speranza, l’amore per sempre, la famiglia. Il bagaglio della vita di queste giovani coppie di fidanzati oggi si riempie di ciò che è necessario per continuare il cammino verso il “Sì” per sempre. C’è chi ringrazia e chi si porta a casa un tesoro ancora da scoprire, ma che potrà conoscere meglio condividendolo negli incontri di preparazione al matrimonio nelle rispettive parrocchie. Così oggi, sotto un inaspettato sole primaverile, il colonnato del Bernini ha idealmente abbracciato il popolo dei fidanzati – trentamila hanno detto – venuti perché chiamati dal Papa a sperimentare la vicinanza della Chiesa al loro percorso di amore, che li condurrà alla scelta di vivere per sempre insieme nella via del matrimonio. Seduti l’uno accanto all’altro, stringendo il cuscinetto per le fedi, hanno atteso con gioia e pazienza l’arrivo di Francesco, preceduto dalle testimonianze di fidanzati e sposi che – dice una fidanzata – mi ha fatto sentire come un unico mondo, con la sensazione che ci conoscessimo da sempre. Poi le canzoni di Tosca, le danze e la recitazione di Simone Montedoro, che hanno ascoltato con grande attenzione, tanto che ogni parola, ogni nota, ogni passo di danza proveniente dal sagrato della Basilica vaticana giungeva, come scintille a illuminare di gioia gli occhi e il cuore di tutti.
Ore 12, l’attesa sta per compiersi, ma Francesco comparirà mezz’ora più tardi; questo non è un problema per i fidanzati, così alcuni intonano i canti delle Giornate mondiali della gioventù, altri per vedere meglio salgono sulle sedie, altri ancora continuano a scambiarsi parole e sorrisi, desideri e promesse che salgono in cielo sui cuscinetti bianchi donati dal Papa. La sua voce calda e gentile inaugura il dialogo con i fidanzati e getta le fondamenta per la costruzione solida della loro futura casa: “Per sempre – Cammino di santità – Festa con Gesù”. Dal cuore del Papa risuonano con dolcezza parole di vita: l’amore come relazione, imparare a chiedere con cortesia, il matrimonio come lavoro di oreficeria, la gioia della festa come segno della presenza di Gesù, il crescere insieme aiutandosi a diventare l’un l’altro più uomo e più donna ma, su tutte, quella invocazione ripetuta due volte all’unisono con il Pontefice: «Signore dacci oggi il nostro amore quotidiano», preghiera che svela l’origine, la ragione, il senso profondo della vocazione al matrimonio, come risposta concreta all’amore infinito di Dio da chiedere ogni giorno, persuasi che solo l’amore può rinnovare la gioia del “Sì” per sempre.
E’ quasi mezzanotte, torniamo lì dove eravamo partiti, in più c’è la stanchezza, ma anche il desiderio di rivedersi. La sensazione è quella di aver vissuto una giornata speciale, di essere saliti insieme sulla montagna dove Gesù ci ha detto parole di speranza e ci ha assicurato che, se glielo chiediamo con fiducia, può moltiplicare il nostro amore e donarcelo fresco ogni giorno perché ne ha una riserva infinita (Francesco).
Ora scendiamo dal monte con la gioia nel cuore e una certezza in più: Gesù cammina con noi e ci aiuterà a scegliere l’amore, per superare tutti gli ostacoli fino ed oltre quel giorno in cui due “Sì” si accoglieranno per tutta la vita.