Di Luisa Urbani
Pubblichiamo la sesta intervista ai giovani che frequentano la notte in Riviera.
Questa settimana abbiamo intervistato Enrico.
Leggi le prime cinque interviste.
– Continua la nostra inchiesta fra i giovani della notte, un’intervista forte e personale
– Le interviste ai giovani della notte di Luisa
– Terza intervista ai giovani della notte, da leggere per entrare in uno spaccato del mondo giovanile
– I giovani della notte e il rapporto con la fede, le interviste di Luisa
– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Bianca
RIVIERA – Oggi intervistiamo Enrico, un giovane sommelier che vive a San Benedetto del Tronto.
Quali sono i tuoi sogni?
Spesso sono utopistici e lontani dalla possibilità di realizzarsi. Sono sogni che, frequentemente, non riguardano me, ma la collettività. Sogno una società diversa dove l’umanità torni al centro delle questioni importanti. Sogno una vita più lenta ed a misura d’uomo. Per me, invece, sogno un figlio.
Che lavoro fai/ vorresti fare?
Faccio il responsabile di sala e il sommelier. È il lavoro che amo e che ho scelto di fare pur avendo studiato economia. L’ ho scelto perché mi sarei sentito soffocare in un ufficio davanti ad un computer. Però, in Italia, anche questo lavoro ha le sue prigioni perché non hai modo di avere una vita privata.
In Inghilterra, ad esempio, fai le tue ore ed hai i turni di riposo ben organizzati.
In Italia da maggio a settembre non esiste riposo, le regole ed i diritti passano in secondo piano.
Come vivi il fine settimana? Cosa fai di solito con gli amici?
Il mio fine settimana è quasi interamente dedicato al lavoro. Le ore libere che mi restano le trascorro con gli amici tra vinerie, bar e discoteche.
In realtà preferirei viaggiare, ma data l’impossibilità di fare ciò che realmente desidero, cerco svago tra un bicchiere di vino ed una chiacchierata con gli amici.
E la fede? Credi in Cristo? Raccontaci degli episodi / esperienze personali che ti han portato a credere o meno
Non so se Cristo sia realmente esistito o se sia una creazione umana, quel che so è che la filosofia cristiana che ne è conseguita ha influito decisamente sul mio modo d’essere. In realtà non credo in Dio e se dovessi esser certo dell’esistenza di Cristo lo riterrei uno dei più grandi filosofi utopistici mai esistiti.
Partecipi alla Messa?
Non partecipo alla Messa. E comunque, son certo che, se anche credessi in Dio, non frequenterei la messa per la mia ostilità verso la Chiesa in quanto potere oppressivo e plagiante.