Se sei solo… guardami mangiare. In Corea del Sud impazza la moda del “voyeurismo gastronomico” online, il “muk-bang” ovvero guardare una persona che gusta la sua cena in diretta e chatta con i propri fan. Trovarsi a tavola da soli, immersi in un silenzio a cui non si è abituati e strappati al confortevole rumore della società, è un’esperienza che più o meno a tutti è capitato di provare e che spinge molti ad accendere il televisore per avere compagnia e sfuggire a un’impercettibile sensazione di vuoto.
Park Seo-yeon, la guru dello “eating broadcasts”, ha intuito che il passaggio dal telegiornale al web potesse rispondere in maniera più efficace alla solitudine del 25% di persone che, nel Paese più connesso del mondo, vivono da sole. Se poi si considera che in coreano la parola “famiglia” significa letteralmente “coloro che mangiano insieme” si capisce meglio il successo di questa originale 34enne seguita quotidianamente da decine di migliaia di persone e con 200mila visualizzazioni per il suo video più popolare su YouTube. “The Diva”, come è soprannominata, mangia anche 12 hamburger, 12 uova fritte, tre ciotole di spezzatino per volta e nell’ora dedicata al pasto si premura di chattare con i suoi followers, i quali con le loro donazioni le hanno consentito di lasciare il lavoro e le assicurano un guadagno di circa 6.700 euro al mese (2.400 spesi in cibo).
Nondimeno proprio l’eccesso dei pasti e la natura economica dell’interazione lasciano pensare che il fenomeno non si spieghi solo con l’umana paura della solitudine. Tra i voyeur gastronomici sono molti quanti non possono concedersi un menù ricco quanto quello di Park, vuoi perché costretti a rinunciare a determinati alimenti a causa di problemi di salute vuoi perché a volontaria dieta per mantenersi in forma. In filigrana si scorge quel “piacere sostitutivo” presente anche in altri ambiti. Non meno preoccupanti sotto il profilo relazionale. La cena è servita, in streaming…
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