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“Tenete sempre in tasca il Vangelo e meditatelo durante la giornata”

Da Zenit di Luca Marcolivio

Tenere sempre il Vangelo in tasca o nella borsa, per leggerlo e meditarlo in qualsiasi momento della giornata. È il consiglio che papa Francesco ha dato stamattina ai fedeli durante l’Angelus, affacciandosi alla finestra del suo studio al Palazzo Apostolico Vaticano.

La meditazione quotidiana della Scrittura è compito di ogni cristiano, ma non sempre questo obbligo viene adempiuto dai fedeli. Da qui l’esortazione del Santo Padre, che ha tratto spunto dall’odierno Vangelo della Trasfigurazione (cfr. Mt 17,1-9).

Questo cruciale passo evangelico ci ricorda di come Gesù, presi con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, li conduce “su un alto monte”. La montagna, infatti, ha spiegato il Papa, “rappresenta il luogo della vicinanza con Dio e dell’incontro intimo con Lui”.

In questo scenario avviene l’incontro con Mosè ed Elia, tuttavia la chiave dell’intero episodio è il comando che arriva dalla voce del Padre: «Ascoltatelo» (v.5). L’ascolto del “Figlio prediletto”, ha sottolineato il Pontefice, è rivolto a tutti ed è un importante “aiuto per andare avanti nella strada della Quaresima”.

I discepoli di Gesù di ogni tempo sono “chiamati ad essere persone che ascoltano la sua voce e prendono sul serio le sue parole”, ha aggiunto il Papa. “Per ascoltare Gesù – ha proseguito – bisogna essere vicino a Lui, seguirlo, come facevano le folle del Vangelo che lo rincorrevano per le strade della Palestina”.

“Gesù non aveva una cattedra o un pulpito fissi, ma era un maestro itinerante, che proponeva i suoi insegnamenti, che erano gli insegnamenti che gli aveva dato il Padre, lungo le strade, percorrendo tragitti non sempre prevedibili e a volte poco agevoli”, ha detto papa Francesco.

Il Santo Padre ha poi chiesto ai pellegrini: “voi leggete tutti i giorni un passo del Vangelo? Sì, no…sì, no… Metà e metà… Alcuni sì e alcuni no. Ma è importante!”.

Ha poi suggerito di tenere ogni giorno “in tasca” o “nella borsa”, un “piccolo Vangelo”, per “leggerne un piccolo passo in qualsiasi momento della giornata”. È un modo, ha spiegato Francesco, per avere quotidianamente affianco a noi “Gesù che ci parla”.

Tornando al Vangelo di oggi, il Papa si è soffermato sui concetti di “salita e discesa” che caratterizzano la Trasfigurazione. La salita implica il guadagnare uno “spazio di silenzio per ritrovare noi stessi e percepire meglio la voce del Signore”.

L’incontro con Dio nella preghiera, tuttavia, ci spinge nuovamente a “scendere dalla montagna” e a tornare in pianura, “dove incontriamo tanti fratelli appesantiti da fatiche, malattie, ingiustizie, ignoranze, povertà materiale e spirituale”, con i quali siamo chiamati a condividere la “grazia ricevuta” e l’esperienza fatta con Dio.

“Quando noi sentiamo la Parola di Gesù, ascoltiamo la Parola di Gesù e l’abbiamo nel cuore, quella Parola cresce. E sapete come cresce? Dandola all’altro!”, ha commentato il Pontefice.

L’ascolto della parola di Dio e il suo dono agli altri è “una missione per tutta la Chiesa, per tutti i battezzati, per tutti noi”. A questo punto, il Santo Padre ha affidato un piccolo impegno ai pellegrini: “domenica prossima mi direte se avete fatto questo: avere un piccolo Vangelo in tasca o nella borsa per leggere un piccolo passo nella giornata”.

Dopo la recita della preghiera mariana, nel corso dei saluti finali, papa Francesco ha invitato a “ricordare nella preghiera i passeggeri e l’equipaggio dell’aereo della Malaysia e i loro familiari. Siamo vicini a loro in questo difficile momento”.

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