Circa 250 esponenti di diversi gruppi religiosi e diverse scuole teologiche, indù sikhs, buddhisti, musulmani, anglicani, evangelici, shintoisti, cattolici, ebrei, membri della Tenrikyo, provenienti da una sessantina di paesi del mondo, si sono incontrati a Castel Gandolfo dal 17 marzo e continueranno a dialogare fino a domani.
Ad organizzare un incontro interreligioso così rilevante è stato il Movimento dei Focolari, il quale in occasione dell’anniversario della dipartita in cielo della Fondatrice Chiara Lubich ha organizzato quattro giorni di dialogo con il titolo Insieme verso l’unità della famiglia umana.
Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamane nella sala Marconi della Radio Vaticana, una delegazione dei partecipanti all’incontro interreligioso ha raccontato di aver incontrato papa Francesco nella Domus Sanctae Marthae in Vaticano, prima dell’Udienza generale.
Il Papa ha accolto la delegazione con affetto. Ha detto di sentirsi in famiglia, ed ha chiesto preghiere per se e per il suo pontificato.
I delegati delle diverse religioni hanno ascoltato un breve intervento del Pontefice dopodiché hanno avuto un incontro personale con Papa Francesco. Il tutto è durato circa venti minuti di intensa e reciproca esperienza fraterna.
Victoria Gomez, portavoce dei Focolari, ha riportato le parole di un giovane ebreo proveniente dall’Uruguay, il quale con le lacrime agli occhi ha raccontato di un incontro incredibile, “Un impegno che mi scuote – ha sottolineato – intendo vivere questo messaggio e farlo partecipare ad altri”.
Roberto Catalano che è condirettore del Centro per il dialogo Interreligioso del Movimento dei Focolari ha spiegato che il sogno di Chiara Lubich era quello di mettere insieme i diversi rappresentanti delle religioni per un mondo unito.
Per anni il Movimento ha sviluppato rapporti bilaterali con le singole religioni. Ora invece si è passati ad un incontro con tutti e fra tutti.
Il risultato è stato incredibile. “Si è cercato di vivere quello che si è discusso per decenni, con lo spirito che ognuno poteva fare dono dell’esperienza di dialogo con l’altro”, ha confessato Catalano.
Così i buddisti hanno discusso con i cristiani, gli ebrei con gli indù, i musulmani con gli shintoisti e così di seguito in un cammino fraterno che è diventato momento di comunione.
L’iraniana musulmana Shahrzad Houshmand ha raccontato di aver vissuto uno spirito di condivisione umana, con la gioia di scoprirsi fratelli.
“Nonostante la grandissima diversità – ha aggiunto – abbiamo navigato in un oceano di fratellanza”.
Molte lingue, diversi modi di mangiare e di vestire. Cibi e colori diversi. Diversi modi di pregare e di chiamare Dio. Differenze di nazionalità, religione e tradizione, ma – ha detto la Houshmand – abbiamo sperimentato che nessuna diversità è ostacolo”.
“E soprattutto – ha continuato – abbiamo sperimentato che i più grandi ostacoli come la superbia, l’ignoranza e i pregiudizi, posso essere superati perché il mondo ha bisogno di fratellanza umana”.
Chiara Lubich diceva che nel dialogo interreligioso “abbiamo raggiunto l’uguaglianza nella diversità ma ci serve fratellanza”.
Il Papa ha ricevuto la delegazione di cui solo due erano cattolici. Lo ha fatto con una semplicità e familiarità incredibile. Ha fatto capire che il suo cuore abbraccia le diverse religioni come un’unica famiglia ed ha invitato i presenti a camminare avanti senza fermarsi mai.
Ad una domanda di ZENIT, Kala Achiaria, di religione Indù, ha raccontato di essere stata impressionata dall’invito del Papa di camminare e di non fermarsi, perché la tradizione Indù incoraggia a camminare insieme con gioia, anche quando è difficile.
La signora Achiaria ha assicurato che porterà questo messaggio in India con passione attraverso l’azione e non tanto con le parole.
Islam A Kazi, professore di religione islamica presso l’università di Dakka in Bangladesh, ha detto di essere una delle persone più fortunate del mondo perché insieme a sua moglie ha potuto incontrare papa Giovanni Paolo II e anche papa Francesco.
Il prof. Kazi ha detto: “Per gli islamici quando si incontra un uomo vicino al Signore si dice che è uno che irradia la luce di Dio. Ho avuto questa impressione quando ho incontrato Giovanni Paolo II e ho riprovato la stessa emozione nell’incontro di oggi con papa Francesco. Ho avuto l’impressione di aver incontrato san Francesco”.
“Nel nome misericordioso di Dio – ha precisato il professore del Bangladesh – spenderò ogni momento della mia vita per unire i cuori degli uomini ed il mio impegno è stato rivitalizzato da questo incontro organizzato a Roma”.
Silvina Chemen, Rabbina proveniente dall’Argentina ha raccontato che il cardinale Bergoglio è stato molto vicino alla comunità ebraica argentina. Ha sempre risposto positivamente alle richieste di dialogo. È sempre stato presente agli incontri a cui era stato invitato”.
“Chiunque è toccato dal dialogo diventa promotore del dialogo”, ha concluso la Chemen.
Roberto Catalano ha concluso spiegando che il Movimento dei Focolari non si limita a favorire il dialogo, ma svolge una intensa attività pratica in cui i bambini, i giovani e le persone di fede diversa, collaborano e interagiscono nei campi comuni dell’educazione, degli asili, della cooperazione, degli ospedali, delle università, rafforzando e approfondendo la propria identità religiosa.
L’incontro interreligioso si concluderà domani 20 marzo, alle 17, con una conferenza che si svolgerà presso l’Aula Magna dell’Urbaniana a Roma, Interverranno tra gli altri il monaco Phramaha Thongratana Tavorn e Waichiro Izumita, buddisti, Vinu Aram, indù, l’imam Ronald Shaheed e Amer Al Hafi, musulmani, il rabbi David Rosen, ebreo. L’incontro sarà aperto dal cardinale Francis Arinze e dall’attuale presidente dei Focolari Maria Voce.