Da Zenit di Luca Marcolivio
Nel primo anniversario della messa di apertura del suo pontificato, papa Francesco, esattamente come nell’omelia di un anno fa, ha dedicato l’Udienza Generale di oggi alla figura di San Giuseppe.
Al santo di oggi, Bergoglio è particolarmente devoto, al punto di aver inserito nel proprio stemma pontificio, il fiore di nardo, attributo ricorrente nell’iconografia giuseppina.
San Giuseppe “merita tutta la nostra riconoscenza e la nostra devozione per come ha saputo custodire la Vergine Santa e il Figlio Gesù”, ha detto il Pontefice rievocando le parole dette nell’omelia del 19 marzo 2013.
Se un anno fa, papa Francesco aveva riflettuto sulla vocazione alla “custodia” da parte di San Giuseppe, questa volta il Pontefice ha parlato della “prospettiva educativa” che egli offre a Gesù e che si manifesta in “sapienza, età e grazia”.
Assieme a Maria, infatti, Giuseppe si prese cura di Gesù, “preoccupandosi che non gli mancasse il necessario per un sano sviluppo”, accettando così la “dura esperienza” della fuga in Egitto, per scampare alla minaccia di Erode.
Seguono il ritorno a Nazareth e il “lungo periodo della vita nascosta di Gesù in seno alla santa Famiglia”, durante il quale Giuseppe insegna a Gesù il suo mestiere di falegname.
C’è una seconda dimensione educativa nella Sacra Famiglia ed è quella della “sapienza”, per la quale San Giuseppe è un “esempio” e un “maestro” per Gesù. “Possiamo pensare a come Giuseppe ha educato il piccolo Gesù ad ascoltare le Sacre Scritture, soprattutto accompagnandolo di sabato nella sinagoga di Nazareth”, ha detto il Papa.
C’è infine la dimensione della “grazia”, che in Giuseppe è più limitata rispetto all’età e alla sapienza, tuttavia, ha osservato il Pontefice, “sarebbe un grave errore pensare che un padre e una madre non possono fare nulla per educare i figli a crescere nella grazia di Dio”.
La missione di Giuseppe, in definitiva, “è certamente unica e irripetibile, perché assolutamente unico è Gesù” e il suo padre putativo è “un modello per ogni educatore, in particolare per ogni padre”, ha proseguito papa Francesco, affidando alla protezione del santo tutti i “genitori”, i “sacerdoti” e chiunque abbia “un compito educativo nella Chiesa e nella società”.
In conclusione della catechesi, il Santo Padre ha rivolto un augurio speciale a tutti i papà presenti in piazza San Pietro. “Chiedo per voi la grazia di essere sempre molto vicini ai vostri figli, lasciandoli crescere, ma vicini. Vicini, eh? Loro hanno bisogno di voi, della vostra presenza, della vostra vicinanza, del vostro amore”, ha detto.
“Siate per loro come San Giuseppe – ha aggiunto -: custodi della loro crescita in età, sapienza e grazia. Custodi del loro cammino. Educatori! E camminate con loro”.
Ricordando anche coloro che “hanno perso il papà”, il Pontefice ha concluso con la recita del Padre Nostro, “il grande Papà di tutti noi”.