ACQUAVIVA PICENA – Quest’anno, in occasione della festa di San Giuseppe, il parroco don Alfredo ha pensato, per i papà della parrocchia di San Niccolò, a tre serate, tenutesi presso la Sala Consiliare.
Durante le prime due, i papà si sono incontrati con don Dino Pirri, lunedì 17, per una serata che ha avuto come tema San Giuseppe, sposo, padre e lavoratore;
mentre martedì 18 si sono incontrati con la dott.ssa Chiara Verdecchia che ha trattato il tema della Figura di San Giuseppe nella relazione educativa, al termine di questa seconda serata, alla quale ha partecipato anche il Vescovo emerito Gestori, don Alfredo ha ringraziato i numerosi papà presenti, che hanno contribuito a rendere vivo l’ascolto dei relatori con il racconto delle proprie esperienze.
Con la terza serata, mercoledì 19, si è avuta la conclusione della festa di San Giuseppe con la celebrazione della messa, tenuta, anche questa, presso la Sala Consiliare per seguire lo stile indicato da Papa Francesco e cioè quello della Chiesa in uscita, la Chiesa che raggiunge le periferie, i luoghi non legati alla religiosità, che non rimane chiusa dentro le proprie mura.
La messa è stata celebrata da S. E. emerito Gestori che nell’omelia ha delineato la figura di San Giuseppe con quattro parole chiavi: falegname, uomo giusto, uomo di preghiera e silenzioso; ha quindi risposto alla domanda su chi era questo santo. Il Vangelo su di lui è sintetico: era un nobile decaduto, lo sposo di Maria, lavorava come falegname, come ben sappiamo, e poiché Gesù era conosciuto come il figlio del falegname è evidente che era molto conosciuto per questa attività, molto apprezzato, bravo nel suo mestiere; oggi a causa della crisi molti papà e giovani non hanno la fortuna di avere un lavoro: “Chi lo ha – ha esortato il Vescovo – sappia custodirlo e conservarlo, per chi non lo ha, invece, preghiamo San Giuseppe affinché possa trovare un lavoro e tornare a sperare in un futuro migliore”.
Giuseppe era un uomo giusto, caratteristica che riguarda tutta la sua persona: giusto sta per equilibrato, saggio, sapiente, giusto nelle idee e nei sentimenti, caratteristiche che lo rendono un uomo stimato; nel mondo di oggi la giustizia a volte non c’è, ma noi dobbiamo continuare ad essere giusti nelle cose grandi e importanti e in quelle piccole, essere persone oneste, pulite e di parola. Era un uomo silenzioso, ma di quel silenzio mantenuto dalla persona che riflette, sente, ascolta, che parla quando è necessario. E’ diverso dal mutismo, che è un silenzio che fa pesare il distacco sull’altro, come a volte accade, anche se non dovrebbe, in casa tra marito e moglie. Infine San Giuseppe, stando vicino a Maria e Gesù, non poteva non essere un uomo di preghiera; aveva un profondo senso del religioso che lo spingeva ad essere più attento a Dio, come dovrebbe essere anche nelle famiglie: oltre all’ascolto dell’altro anche l’ascolto di Dio.
Al termine della celebrazione don Alfredo ha ringraziato le famiglie presenti e ha invitato tutti a partecipare agli incontri organizzati, in questo periodo quaresimale, dalla parrocchia; le famiglie si sono poi fermate per concludere con il consueto momento conviviale che non è mancato grazie alla collaborazione delle mamme che hanno preparato dolce e salato per festeggiare insieme i papà.
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