SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In poco più di tre ore il Consiglio comunale del 29 marzo ha approvato tutti i punti e discusso due ordini del giorno urgenti. Prima dell’inizio della seduta si è svolta una protesta silenziosa dei residenti di via Serpieri: muniti di cartelli, hanno chiesto all’Amministrazione comunale di non permettere la costruzione di una palazzina sulla via in quanto creerebbe problemi di viabilità e di sicurezza.
Pezzuoli ed Emili (Gruppo Misto) hanno chiesto di conoscere, alla luce dell’indagine ispettiva svolta nel 2006 dal Ministero dell’Economia e Finanze, il comportamento assunto dall’Amministrazione in tema di recupero delle somme che sarebbero state indebitamente versate ad alcuni dipendenti, alla luce di una prima fase di pronunciamenti giudiziari sfavorevoli per il Comune e dell’affidamento delle cause a professionisti esterni. Nell’articolata risposta del Sindaco, si sono ripercorse le tappe della complessa vicenda nata nel 2006 a seguito di una relazione di un ispettore del Ministero dell’Economia che rilevava come ad alcuni dipendenti sarebbero state erogate somme non dovute. Tale relazione è poi stata oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti che ha chiesto notizie su come il Comune intendesse recuperare il denaro. Il Comune, nella ricostruzione del Sindaco, ha doverosamente attivato dapprima una procedura di recupero attraverso lo strumento dell’ordinanza ingiunzione, a costo zero, che però in sede di giudizio dinanzi al Tribunale del lavoro proposto dai dipendenti destinatari è stata giudicata inidonea allo scopo, e poi attraverso una serie di azioni legali per le quali sono stati spesi circa 58 mila euro. Non era possibile affidare le cause al legale interno in quanto anch’esso interessato dai provvedimenti di recupero e quindi incompatibile. Nella fase attuale, il Comune ha recuperato circa 45.000 euro, sia attraverso transazioni bonarie sia attraverso pronunciamenti giudiziari di cui non si conoscono ancora i dettagli essendo stati emessi pochi giorni fa. Quello che il Sindaco ha tenuto a sottolineare è che il Comune non ha alcuna intenzione di proseguire i giudizi se arriverà, nel corso dei procedimenti in corso, il pronunciamento di un Giudice in merito alla corretta interpretazione del contratto collettivo messa in discussione dal Ministero che ha dato origine ai pagamenti che si presumono non dovuti.
Il consiglio ha poi approvato la modifica della composizione delle commissioni consiliari permanenti che ora saranno di 13 membri anziché 12 (7 componenti per la maggioranza e 6 per la minoranza di cui uno per il gruppo misto). Marucci (Movimento 5 Stelle) ha espresso i suoi dubbi sulla decisione di aumentare di un componente le commissioni consiliari, in particolare perché Emili e Pezzuoli, nonostante abbiano creato il gruppo misto, non hanno espressamente dichiarato di uscire dalla maggioranza. Gaspari ha spiegato che il nuovo gruppo è composto da chi, non facendo più parte della maggioranza, sulle singole questioni decide che cosa fare.
E’ stato approvato il progetto preliminare per la trasformazione dell’ex sede del Tribunale in sede della scuola secondaria inferiore “Mario Curzi”. L’assessore Sestri ha spiegato che nel piano triennale delle opere pubbliche sono previsti 1.650.000 euro e che poi sarà necessario reperire i restanti 750.000 euro ma ha anche ricordato che le somme che oggi il Comune sostiene per mantenere due sedi della scuola e che con questa soluzione saranno risparmiate.
Secondo Marucci lo spostamento del Tribunale ad Ascoli sta creando numerosi problemi logistici e non produce una diminuzione dei costi e ha espresso dubbi circa l’impegno manifestato dall’Amministrazione per mantenere la sede distaccata.
Emili, pur condividendo il recupero di manufatti di proprietà comunale, ha chiesto di approfondire politicamente questa scelta in quanto manca una parte di risorse per realizzare l’opera. “Forse l’amministrazione poteva ragionare meglio sull’opportunità di realizzare un nuovo plesso accanto alla palestra già esistente – ha commentato Emili – forse quella struttura poteva essere buona per ospitare gli uffici sanitari oggi ubicati in piazza Nardone”.
Piunti (Pdl) ha ricordato che c’è già stato un esproprio motivato per l’area di via Togliatti dove poi è stata costruita la palestra, con un incarico ad hoc dato ad un tecnico e che riqualificando l’immobile dell’ex Tribunale si dovrà procedere ad un ulteriore esproprio dell’area ad est dell’ex Palazzo di Giustizia. Il consigliere del Pdl ha invitato a valutare se, alla luce di queste considerazioni, sia preferibile pensare ad un nuovo edificio piuttosto che all’adattamento di uno vecchio di decenni.
Liberati ha ricordato che la scelta di tagliare la sede sambenedettese del Palazzo di Giustizia è dovuta ad una legge dello Stato: “Invece di subire le decisioni, se abbiamo l’opportunità di realizzare la scuola al posto del Tribunale è bene che questo Consiglio la colga”. Assenti (Pdl) ha chiesto meno “politica creativa” in quanto sul Tribunale c’è un vincolo provvisorio e l’Amministrazione invece andrà a fissare un vincolo definitivo senza certezze. Vignoli (Pdl), ricordando che già nei programmi elettorali del 1997 si parlava della costruzione della nuova scuola Curzi, ha sottolineato l’importanza di questo progetto. “In un periodo in cui i soldi pubblici sono pochi, quelli spesi per una scuola sono spesi bene – ha affermato Vignoli – la somma prevista sembrerebbe inferiore rispetto a quella necessaria per nuovo edificio”. Chiedendo che fine farà l’area di fianco all’attuale palestra di via Togliatti, Vignoli ha poi rivolto una raccomandazione all’Amministrazione di valutare attentamente l’efficacia della nuova struttura in rapporto ai costi che si sosterranno: “Mi auguro di vedere presto realizzata questa scuola nella nostra città” ha concluso.
Gabrielli ha ricordato l’attenzione del Pdl per la scuola “Curzi” quando, con un ordine del giorno del consigliere Tassotti, chiedeva maggiori tutele per i ragazzi che dovevano raggiungere la palestra della “Piacentini” e ha ammonito circa l’uso che si farà dell’area di via Togliatti destinata oggi dal PRG a sede del polo scolastico. Laversa ha messo in rilievo il risparmio di 75.000 euro annui per l’affitto degli immobili che ospitano oggi gli studenti. Per Del Zompo (Idv) è necessario accelerare verso la realizzazione di quanto proposto dall’Amministrazione. Marinucci (Verdi) ha dichiarato che riuscire a dare una scuola sicura, con tutti i criteri di efficienza energetica, ottenendo per di più un risparmio è l’unico interesse dalla maggioranza. Per Morganti (Pd) si tratta di un uso intelligente e razionale del patrimonio pubblico.
Per Gaspari “questo è uno degli atti più importanti che amministratori in sintonia con la città, i cittadini, gli studenti possano approvare”. Il Sindaco ha ricordato tutto quanto fatto per mantenere la sede sambenedettese del Tribunale ma che ora occorre fare di necessità virtù. “Con questo intervento – ha dichiarato Gaspari – si offrirà un plesso adeguato agli studenti e una struttura necessaria a tutta la città. Sono state avviate pratiche per poter ottenere finanziamenti comunitari. Sia l’inadeguatezza dei locali in cui vanno a scuola i nostri figli, sia gli ingenti costi per gli affitti (prima erano circa 90 mila, noi siamo riusciti ad abbassarli a 75 mila), ci portano a pensare che trasformare la sede dell’ex Tribunale in scuola è la soluzione giusta. La scuola che sorgerà sarà un edificio modello, al pari di quello di via Alfortville. Già l’iter burocratico per arrivare alla consegna del nuovo plesso alla città sarà vittima delle lungaggini burocratiche, non si può tentennare perché i nostri ragazzi non debbono continuare ad andare a scuola in ambienti inadatti”.
Gaspari ha anche puntato il dito verso chi ha realizzato una palestra in via Togliatti “del tutto inadeguata sia per le società sportive sia, vista la distanza, per la scuola, ” e ha informato che la scelta di mantenere l’area adiacente alla palestra a destinazione scolastica è un’opportunità qualora la materna di via Togliatti necessiti di un ampliamento.
Il Consiglio ha poi varato l’acquisizione al demanio stradale comunale di 170 metri quadrati di proprietà privata che fanno parte dell’area interessata dalla nuova rotatoria che la Delta Oil srl ha realizzato a sue spese dinanzi al suo distributore di carburante sorto in via S. Giovanni, dinanzi al centro commerciale “Porto Grande”.
E’ stata approvata all’unanimità una mozione di Marucci che impegna Sindaco e Giunta a sollecitare Parlamento e Governo ad individuare una soluzione definitiva del problema del taglio dei servizi di pulizia e sorveglianza nelle scuole attraverso la graduale assunzione diretta degli ex – LSU da parte del MIUR, accompagnata dai prepensionamenti per chi è vicino alla pensione che consentirebbe di conciliare le esigenze di risparmio con il pieno mantenimento dei livelli occupazionali e salariali dignitosi.
E’ stata anche approvata una variante normativa al piano di arredo delle aree verdi comunali. Sarà possibile aggiungere, a quelle strutture collocate nelle aree verdi che prevedono la somministrazione di alimenti e bevande, spazi pari almeno al 25% della superficie ammessa da destinare alle attività accessorie di somministrazione.
E’ stato approvato all’unanimità un ordine del giorno del consigliere Morganti (Pd) in cui si chiede di studiare meglio la misura del fermo biologico della pesca, documento al quale hanno già aderito Confcommercio, Confesercenti, Assimprese, Associazione Albergatori e Cna sezione nautica. In particolare, nel documento si sostiene che la prossima estate si potrebbe evitare il fermo trovando vie alternative per dare riposo alle risorse ittiche assicurando invece disponibilità di pesce fresco. Anche l’assessore Urbinati ha sottolineato che questo tipo di fermo biologico non ha dato i risultati sperati ed è opportuno individuare periodi più utili insieme agli operatori della pesca e alle associazioni di categoria.
Marucci ha prima presentato, e poi ritirato dietro impegno dell’assessore Canducci ad approfondire il tema, un ordine del giorno volto ad impegnare l’Amministrazione ad introdurre sistemi premianti e/o di agevolazione nelle tariffe comunali per quei soggetti che adottino pratiche per la prevenzione della produzione e per la riduzione dei rifiuti all’origine nonché per escludere la produzione di combustibile da rifiuto.