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Don Andrea Spinozzi “Viviamo i drammi dell’uomo di oggi, dobbiamo donare fiducia allo sfiduciato, incoraggiare chi è scoraggiato”

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GROTTAMMARE – Pubblichiamo il saluto di Don Andrea Parroco della Gran Madre di Dio al Vescovo Carlo Bresciani.

Eccellenza reverendissima,
a nome di tutta la comunità della Gran Madre di Dio di Grottammare, e della vicaria della Madonna di San Giovanni e delle autorità civili, le diamo il nostro benvenuto.
Prima ancora che lei venisse, in modo semplice, allegro e simpatico abbiamo manifestato la nostra gioia per l’arrivo del nuovo Pastore, nella nostra chiesa diocesana.
Ricorda? Il breve blocco stradale! Come può vedere ci troviamo in una comunità viva, giovane e ricca di risorse, che vive nella periferia sud di Grottammare e nord di San Benedetto del Tronto.

Viviamo una condizione atipica, rispetto alle statistiche nazionali, ci sono molte nascite e tante giovani coppie che vengono a vivere nel nostro territorio parrocchiale.
In questo nuovo anno e nei prossimi, celebreremo molti matrimoni. Si prospetta una grande speranza per il futuro, una ripresa.
Essendo geograficamente una periferia, pur piccola, sentiamo vivo il desiderio, di diventare protagonisti, come ci ricorda Papa Francesco, dei grandi cambiamenti della storia che si sono realizzati quando la realtà è stata vista non dal centro, ma dalla periferia. È questione di ermeneutica: si comprende la realtà solamente se la si guarda dalla periferia, e non se il nostro sguardo è posto in un centro equidistante da tutto. Per capire davvero la realtà, dobbiamo spostarci dalla posizione centrale di calma e tranquillità e dirigerci verso la zona periferica. Stare in periferia aiuta a capire meglio, a fare un’analisi più corretta della realtà, rifuggendo dal centralismo e da approcci ideologici.

Ci troviamo costantemente a vivere i drammi esistenziali dell’uomo d’oggi: lo smarrimento, la mancanza di un lavoro, il precariato, il rifugiarsi in mondi paralleli quali la droga, l’alcool, il carcere, il gioco d’azzardo, che producono nel cuore dell’uomo, la corruzione dell’anima.

La missione primaria è quella di entrare in questa periferia esistenziale per incoraggiare chi è scoraggiato, donare fiducia allo sfiduciato, camminare nella luce del Signore, per ridonare una nuova dignità umana, per far sentire loro il dono che hanno: essere figli di Dio e per far sperimentare loro la bellezza della risurrezione e della gioia che solo Dio può donarci.

Questa è la serata in cui vogliamo ricordare coloro che a prezzo della loro vita hanno avuto il Coraggio di Amare e Testimoniare con la vita il Vangelo. Il 24 marzo scorso ricorreva il XXXIV anniversario della morte di Mons. Romero che ha avuto la forza di uscire dalla chiesa e denunciare i soprusi del governo. Fu assassinato mentre stava celebrando l’Eucaristia, la fonte e il culmine della nostra vita cristiana.

Nel celebrare la giornata mondiale dei missionari martiri nel mondo Vogliamo pregare per tutte le comunità parrocchiali presenti questa sera e ricordare nella preghiera tutti gli ammalati nel corpo e nello spirito che chiedono preghiere. In particolar modo vogliamo ricordare nella preghiera una madre che da tempo è malata, una bambina di due anni e una ragazza e tutti i giovani in crisi di fede”.