Di Daniele Rocchi
Tutte le città e tutte le diocesi che, dal 1984, anno in cui è stata istituita per una felice intuizione di Giovanni Paolo II, sono state toccate dalla Giornata mondiale dei giovani (Gmg) ne sono uscite trasformate. Impossibile, infatti, ospitare una Gmg e uscirne indenni. Non solo dal punto di vista logistico, ma spirituale, pastorale e culturale. Ogni volta i giovani del mondo fanno fare un balzo in avanti alla nazione e alla città che li ospita: “È il loro immancabile dono”. Se poi questa città è Cracovia e la nazione è la Polonia, allora tutto ciò è doppiamente vero. Ne è convinto il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo della città polacca designata ad ospitare la prossima edizione internazionale della Gmg, nel luglio 2016 (26-31).
“Un appuntamento storico e speciale”. Così lo ha definito il cardinale che lascerà alla Polonia e a Cracovia “un segno indelebile” sia a livello sociale sia pastorale. In modo particolare alla città, nella terra cioè “in cui il Papa santo Giovanni Paolo II, l’ideatore delle Gmg, è stato a sua volta giovane, un giovane necessariamente serio e impegnato come i tempi difficili esigevano”. “Se le Gmg hanno delle radici queste pescano nell’humus storico e culturale della terra in cui presto saremo lieti – a nome suo – di accogliervi”, ha affermato l’arcivescovo parlando oggi (11 aprile) ai delegati delle pastorali giovanili di 90 Paesi e di 45 associazioni convenuti a Sassone di Ciampino (Rm) per il convegno “Rio 2013-Cracovia 2016” promosso dal Pontificio Consiglio per i laici. Nel suo intervento il cardinale ha tratteggiato “il solco pastorale” della Gmg polacca che sarà quello di “rimettere in moto le parrocchie, far uscire i movimenti ecclesiali da se stessi, incontrare i giovani che sono fuori dai nostri ambienti, privilegiare tra essi i più poveri, creare familiarità tra i vescovi e i giovani, dare una scossa alle vocazioni, imprimere un’impronta cristiana sull’atmosfera della nostra epoca”. Si cercherà, per questo, di fare della Polonia, durante i giorni della Gmg, “un campus misericordiae”, un campo di misericordia, in cui tutte le 44 diocesi del Paese si trasformeranno in luoghi biblici, come Nazareth, Emmaus, Betania, Gerusalemme in cui i pellegrini abiteranno e vivranno con i loro coetanei polacchi. La prossima Giornata, ha aggiunto il card. Dziwisz, “sarà la prima che godrà della protezione di san Giovanni Paolo II. Un Santo giovane, canonizzato a nove anni dalla sua morte; un Santo richiesto tale alla Chiesa dai giovani”. Per l’arcivescovo di Cracovia, il carattere più marcato della prossima Gmg sarà proprio “la santità” e Giovanni Paolo II, con la sua esistenza, “appare come il manifesto vivente di questa santità attraente. Egli ha mostrato alla storia odierna come si può essere contemporanei al mondo e, ad un tempo, fissi in Dio”. Il primo significato della Gmg polacca “non può non essere la proposta dell’ideale storico-concreto della santità accessibile a tutti e a ciascuno, e accessibile ai giovani in particolare. Essa anzi è progetto che si attaglia particolarmente a loro, perché i giovani più degli altri osano denunciare la nausea e la noia di certa esistenza, e dunque a riconoscere che l’unica vera tristezza è quella di non essere santi”. “I giovani ci sono, sono importanti, in ogni generazione hanno una parola inedita da svelare, senza la quale l’umanità non progredisce. Ecco – ha concluso il card. Dziwisz – tornare alle origini dell’evento significa ripuntare al cento per cento sui giovani: loro sono il nostro capitale umano. Loro e il Papa: dopo Giovanni Paolo, dopo Benedetto, ecco Francesco, la stessa freschezza. Loro, i giovani, e il Papa, in un’alleanza inscindibile, oggi come trent’anni fa, un’alleanza che è profezia davanti al mondo e alla storia”.
La macchina organizzativa. Intanto si comincia a pensare anche all’organizzazione pratica dell’evento e dall’incontro di Sassone trapelano già alcune indicazioni circa i luoghi della Gmg di Cracovia. Secondo quanto riferito da padre Robert Tirala, direttore esecutivo del Comitato organizzatore locale della Gmg polacca, dovrebbe essere la spianata di Blonia, adiacente al centro storico della città, il luogo della veglia e della messa finale di Cracovia 2016. “L’estensione dell’area – ha spiegato il sacerdote – è di circa 100 ettari, più grande dunque di Copacabana a Rio. Nelle precedenti visite di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI in questo stesso luogo abbiamo avuto circa 2 milioni e mezzo di persone. Lavoriamo per accogliere nel 2016 un numero simile o superiore di giovani”. Per ospitare così tante persone verranno attivate tutte le 44 diocesi del Paese con le relative parrocchie e messe a disposizione sale, palestre, scuole, camping, ostelli, implementati i trasporti, soprattutto a Cracovia, dove non c’è metropolitana. “L’organizzazione – ha rimarcato padre Tirala – sarà anche spirituale e coinvolgerà tutte le chiese locali. La formazione dei volontari sarà innanzitutto di tipo pastorale e in questa direzione vanno anche i concorsi per il logo, di cui abbiamo già presentato alcune proposte, e per l’inno”. Nel frattempo si sta predisponendo il lancio delle iscrizioni ed una raccolta fondi per consentire la partecipazione ai giovani più bisognosi di 13 Paesi dell’Est.