Di Lauro Paoletto Direttore “La Voce dei Berici” (Vicenza)
Una settimana. È già passata una settimana da quando i due preti fidei donum vicentini don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri e la suora canadese suor Gilberte Bussière della congregazione Notre Dame de Montreal sono stati rapiti dalla missione di Tchère – Tchakidjebè nella diocesi di Maroua in Camerun probabilmente da alcuni fondamentalisti del Boko Haram provenienti dalla vicina Nigeria.
Ad oggi non ci sono novità. Il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, e il direttore dell’Ufficio diocesano per le missioni, don Arrigo Grendele, sono in costante contatto con l’Unità di crisi della Farnesina che raccomanda in questa fase il più stretto riserbo. In diocesi le comunità parrocchiali, le congregazioni, i movimenti e le associazioni sono impegnati nella preghiera incessante al Signore.
“Stiamo concretamente vivendo la Settimana Santa – dice il vescovo Pizziol -. Speriamo e preghiamo che dopo il travaglio dell’orto degli ulivi, arrivi una Pasqua di liberazione”.
Don Leopoldo Rossi e don Maurizio Bolzon, (gli altri due preti fidei donum della diocesi berica in Camerun impegnati a Loulou, l’altra parrocchia retta dai vicentini), hanno inviato via mail la cartolina che è stata distribuita giovedì 10 aprile nella diocesi di Maroua durante la Messa crismale (lì la Messa crismale è anticipata di una settimana) ai preti e alle suore.
Il settimanale diocesano l’ha tradotta, riprodotta e distribuita con il giornale di questa settimana. Un altro piccolo ma significativo modo per sentirsi uniti ai preti rapiti e a quelle comunità.
A don Leopoldo e a don Maurizio il vescovo Pizziol ha raccomandato la massima prudenza, e di “viaggiare scortati” e di “presiedere le celebrazioni solo in condizioni di sicurezza”. Il vescovo, che ha visitato la diocesi di Maroua lo scorso gennaio, ha visto direttamente come la situazione nel nord del Camerun si sia fatta difficile e complicata negli ultimi mesi. È tutta l’area che è attraversata da sommovimenti e crisi: dalla Nigeria al Ciad alla Repubblica Centrafricana.
I preparativi per la Settimana Santa, intanto, fervono anche nella diocesi di Vicenza, ma il pensiero è costantemente rivolto al Camerun che in questi giorni è diventato così drammaticamente vicino.
Tantissimi i messaggi di vicinanza e di solidarietà nella preghiera, arrivati da tutte le parti del mondo da tanti missionari vicentini e dai Centri missionari delle diocesi italiane.
“La Settimana Santa sta iniziando, le incombenze sono molte, ma ad ogni momento che mi ritrovo libero il mio pensiero va a don Giampaolo, don Gianantonio e suor Gilberte, che è anziana e malata, ma di una grande tempra”, conclude il vescovo.
L’invito alla preghiera nella Settimana centrale per la fede cristiana diventa ancora più forte, come più forte è l’esigenza di affidarsi al Signore della vita e della storia. Così si prega e si rimane in trepida attesa.