Nel primo trimestre, sottolinea il segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, “è di nuovo crescente la dinamica della cassa integrazione, che torna a toccare la soglia dei 100 milioni di ore autorizzate nel mese di marzo. Da oltre un anno si continua a osservare un graduale cambiamento nella composizione interna: in particolare è andata crescendo quella che si può considerare la componente strutturale, con un passaggio da Cigo, che si riduce, a Cigs, che aumenta, indicativa di crisi lunghe e ristrutturazioni”.
Quelle rilanciate oggi dalla Cisl sono cifre che ripropongono, semmai ce ne fosse bisogno, una cruda realtà che tocca la sofferenza di tante persone. Numeri e statistiche, dietro cui sono ben visibili volti sofferenti e disperati. Anche perché, come ha più volte ribadito il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, “la gente sente nella propria carne il problema dell’occupazione e del lavoro per tutti, in particolare per il mondo giovanile”. Da qui l’auspicio al governo, sono sempre parole del cardinale Bagnasco, “a mettere in movimento la crescita e lo sviluppo, in modo che l’economia e il lavoro creino non solo profitto, ma occupazione reale in Italia”.
Il lavoro, dunque, come primo problema da affrontare. Mancano poche settimane al 1° maggio, la festa del lavoro: non vorremmo che questa ricorrenza divenisse in un futuro non troppo lontano la festa del lavoro (che non c’è).