DIOCESI – Si è tenuta domenica 13 aprile alle ore 10.30 presso la scuola adiacente alla cattedrale Madonna della Marina il primo momento della Domenica delle Palme celebrata dal nostro Vescovo Carlo Bresciani.
Il Vescovo Carlo prima di benedire le palme ha affermato: In questo giorno “anche noi vogliamo ripetere, anzi rivivere quello che è avvenuto, perché ciò ha un significato per tutti noi. Adesso procederemo in processione verso la Chiesa Cattedrale.
La gente ha seguito Gesù che entrava in Gerusalemme.
C’è anche un forte valore simbolico in tutto questo: cos’è la nostra vita se non un metterci dietro a Gesù per camminare verso la Gerusalemme nel cielo, verso l’incontro con la sua parola con i suoi sacramenti appunto nella Chiesa?
In questa processione dobbiamo rivivere il senso della nostra vita: metterci dietro a Gesù, lasciarci condurre da Gesù nella Chiesa, lasciarci condurre da Gesù nella Gerusalemme celeste. Viviamo con questi sentimenti, il Signore è con noi e ci accompagna”.
Dopo la processione che ha condotto i fedeli in cattedrale, è iniziata la solenne celebrazione.
Durante l’omelia il Vescovo ha dichiarato: “All’esultanza del popolo che ha accompagnato Gesù con gioia festante in Gerusalemme, anche noi ci siamo messi in questo spirito nella processione verso questa Chiesa esultanti dietro a Gesù.
La sorpresa è quanto qui la parola di Dio ci ha annunciato. Un cambio drammatico. Non più la gioia e l’esultanza, ma la passione e la morte. Allora si pone la domanda: di quale Gesù noi siamo seguaci?
Del Gesù che entra esultante in Gerusalemme e viene osannato o del Gesù che è abbandonato da tutti, insultato, tradito da Giuda, rinnegato da Pietro e solo in Croce?
È Chiaro che è sempre lo stesso Gesù. Allora se è lo stesso Gesù, dobbiamo seguirlo nel momento della gioia e dell’esultanza e nella festa e quando invece abbiamo quell’altro momento della vita di Gesù.
C’è un altro aspetto che possiamo cogliere se mettiamo insieme la globalità della festa di oggi che la liturgia ci offre.
Attraverso la festa, Gesù ci ha portato a Gerusalemme, in Chiesa, dove oggi è il momento della gioia, ma ci fa passare attraverso un altro momento: la passione, il dolore, la sofferenza attraverso l’apparente fallimento e, se vogliamo comprendere veramente Gesù, se vogliamo comprendere la Resurrezione e la festa di Pasqua alla quale ci stiamo preparando, dobbiamo passare anche attraverso questa momenti della vita.
Insieme a Gesù dobbiamo attraversare questo tunnel oscuro al fondo del quale c’è soltanto Dio. Gesù lo ha fatto, confidando soltanto in Dio, soltanto nel Padre Suo, contro tutti, perché egli è fedele.
Carissimi se siamo fedeli a Dio soltanto nel momento della festa, non siamo ancora giunti alla Resurrezione e non abbiamo compreso fino in fondo Gesù.
È facile essere fedeli a Dio nel momento della festa, e va bene, non è che sia un male, ma non è solo questo, occorre che impariamo da Gesù con la sua grazia e il suo aiuto a passare attraverso quelle piccole o grandi passioni che toccano la vita di ciascuno di noi, quelle piccole o grandi passioni attraverso le quali sembra che Dio si allontani, che non solo gli essere umani ci abbiamo abbandonato, ma al momento dell’oscurità Dio fondandoci soltanto su questa parola che è quella del nostro Signore Gesù: fedele per sempre.
La festa delle Palme ci ha portato qui, se avete ascoltato le letture della passione, ci ha portato alla morte. Questa è la meditazione della settimana che abbiamo davanti.Penetrando dentro questo mistero, con la luce della sua grazia, con il dono dello Spirito che invochiamo da lui, possiamo comprendere il suo splendore, il dono più grande di Dio, la risurrezione e che domenica prossima, con la grazia di Dio, celebreremo.
Coltiviamo dentro di noi in questa settimana questo spirito di preghiera e ritorniamo con il nostro pensiero e con la nostra preghiera a questo mistero, chiediamo la luce al Signore perché nei momenti della prova anche noi con Lui possiamo entrare in quella Gerusalemme nella quale Gesù ci vuol portare.
0 commenti