Di Michela Galieni
DIOCESI – Un cuore rosso si avvicina alla luna pallida.
Il lume è carico di amore e nostalgia nell’azzurro del cielo di un sabato aprile, parole sussurrate che non esprimono pianto e disperazione, ma rifulgono vivida luce quando la lanterna accende proprio quella luna.
In quel cielo, dal primo marzo brilla un’anima in più.
E’ l’anima candida di Emanuel Tiengo, un bimbo così dolce e con gli occhi così blu, che nel blu si fonde. Emanuel, un nome che si è scelto per testimoniare con la sua vita e la sua morte che quel Dio che lo ha amato, è con noi.
Emanuel è stato strappato alla vita a 4 anni e mezzo lo scorso 1 marzo, dopo una lunga malattia contro uno dei più aggressivi tumori dell’encefalo (medulloepitelioma).
Qualche mese prima, Emanuel tornava da Genova con la famiglia, dopo un lungo periodo di cure. Una volta a casa, con la complicità dei cuginetti, Emanuel incontrava di nuovo tanti bambini nell’aula del catechismo presso la Parrocchia della Sacra Famiglia.
La mamma Monia ricorda “che è stata per lui un’esplosione di gioia questo primo incontro con tanti bambini dopo un anno difficile. Alla loro vista si è subito tolto il cappello, scoprendo la sua testolina non troppo folta, il cappotto e la sciarpa per stare insieme e per seguire anche la S. Messa del primo pomeriggio. E questa esperienza si è ripetuta ogni volta che le sue condizioni precarie di salute l’hanno permesso.”
E questo è il primo motivo che ha ispirato la festa dello scorso 5 aprile presso la parrocchia Sacra Famiglia di Ragnola.
Una celebrazione della Santa Messa per ricordare Emanuel, con gioia ma anche con tanta nostalgia, con don Francesco e con quei bambini che hanno aperto il loro candido cuore alla sua miracolosa presenza. L’iniziativa ha avuto dello straordinario poiché è foriera di un messaggio d’amore: superare la tristezza dell’assenza di un amico, parlare con i bambini del Cielo, sperimentare insieme la gioia di sapere che Emanuel è in Paradiso accanto agli angeli.
Sabato 5 aprile tutti i bambini e ragazzi che abitualmente frequentano il catechismo a Ragnola hanno scritto preghiere e lettere al loro amico in Cielo, chiedendo protezione per sé e per le loro famiglie, ringraziandolo della sua – seppur breve – Amicizia.
Accorsi numerosi gli scout della parrocchia SS. Annunziata di Porto d’Ascoli ed bimbi dell’asilo, che hanno condiviso un breve percorso scolastico con Emanuel, cosi come importante è stata la presenza di intere famiglie che si sono strette in un caloroso abbraccio ed in una gara di solidarietà.
La celebrazione della Santa Messa è stata presieduta da don Francesco, parroco della Chiesa Sacra Famiglia, che si è rivolto particolarmente ai bambini, spiegando che il Cielo è lontano e le persone che vivono la vita eterna non sono invece così distanti: non ci abbandonano, ma rimangono accanto a chi li ha amati. Ed esiste un tempo in cui le due dimensioni si incontrano: quello della celebrazione dell’Eucarestia.
A conclusione della celebrazione, i genitori dei bambini dell’asilo hanno omaggiato Monia, Gilberto ed il piccolo Denis di un’immagine emblematica della festa: il ricordo vivo e presente di Emanuel che è felice insieme a Gesù e Maria in un arcobaleno, a cavallo della sua moto da poliziotto.
La festa è esplosa nel cortile della parrocchia. Volontari con indosso abiti da “medici clown” hanno intrattenuto i bambini con i loro giochi preferiti, mentre una graditissima merenda ha allietato la presenza di tutti. Si è realizzato così un desiderio di Emanuel: una festa con gli amici. Naturalmente non sono mancati i palloncini lasciati liberi nel cielo e le torte, in particolare quelle amate da Emanuel a partire da quella a forma di “saetta McQueen”.
Ne sono testimonianza i genitori di Emanuel che hanno lasciato ai presenti il loro messaggio d’ amore: “Il caro Don Francesco ci ha invitati ad abbracciare la croce di Gesù e a guardarla senza paura. Il dolore ci ha fatto diventare più attenti alla realtà e ci stiamo rendendo conto che la famiglia che lo affronta da sola rischia di morire, rischia la divisione e di non accorgersi che la possibilità di ricominciare c’è sempre, ogni volta che si cade. Cos’è altrimenti la Speranza?
In questi giorni abbiamo chiesto alla Madonnina di aiutarci a fare luce sul desiderio sempre più forte di formare un’associazione di famiglie che abbiano affrontato la malattia dei propri figli o che ancora stiano lottando. Ecco perché vorremmo che quest’associazione si chiami “La Speranza di Emanuel”. Non verranno mai meno l’amore, la preghiera e il perdono. L’amore è necessario per abbracciare la sofferenza e viverla nel quotidiano con Maria; la preghiera è la fonte del coraggio e della forza per andare avanti uniti nell’amore; il perdono è il sostegno per accogliere e per insegnare ai nostri bambini la vita che migliora.
Da quando siamo tornati a casa tante persone, senza che vi fosse una richiesta esplicita, ci hanno offerto delle somme in denaro. Abbiamo deciso che saranno utili per avviare il progetto umanitario che, attraverso donazioni volontarie, intende sostenere – non solo moralmente – i bambini e le loro famiglie nella lotta contro il cancro, con un conto corrente dedicato (IBAN: IT96A0574824443041200001190). Perché quando c’è la malattia e non si lavora, le spese sono enormi”.
L’Associazione avrà tra i suoi impegni quello di ripetere la celebrazione della S. Messa ogni mese per Emanuel ed ogni altro angelo del Paradiso.
Il prossimo incontro è fissato per il 3 maggio alle ore 18:30 presso la Chiesa della SS. Annunziata.
Il cuore rosso non ha solo acceso la pallida luna delle sere d’aprile. Ha istillato la Speranza nel cuore di molti e l’ha affidata a quell’anima che dal primo marzo brilla e veglia dal Cielo profondo come i suoi occhi blu.