Rilevare le forme di presenza e i modelli di uso “pastorale” nei social network è l’obiettivo del convegno “Churchbook. Tra social network e pastorale” in programma il 29 maggio all’Università cattolica di Milano.
A promuoverlo il Centro di ricerca sull’educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia (Cremit) dell’Ateneo, il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia e l’Associazione webmaster cattolici italiani (WeCa). Nel corso dei lavori verrà presentata una ricerca che ha indagato la presenza e gli usi di Facebook da parte di sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi. L’iniziativa, spiegano gli organizzatori, “nasce dal desiderio di offrire un supporto per orientare l’attività di WeCa al servizio della realtà ecclesiale italiana” e sarà un’occasione per riflettere “sul ruolo che i social media giocano nella società contemporanea, con il contributo di studiosi ed esperti in diversi ambiti”. Tra questi Pier Cesare Rivoltella (Univ. Cattolica), Sara Bentivegna (Univ. “La Sapienza – Roma), Pier Paolo Limone, (Univ. di Foggia), don Fabio Pasqualetti (Univ. Pontificia salesiana), don Domenico Dal Molin, direttore Ufficio nazionale Cei per la pastorale delle vocazioni. Ad inaugurare i lavori monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale Università cattolica e presidente Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali.
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