DIOCESI – “Gesù è risorto, Alleluia, Alleluia!”. Come tradizione, anche la nostra Chiesa Truentina ha festeggiato la Resurrezione di Cristo con una Veglia indimenticabile presso la Cattedrale Madonna della Marina a San Benedetto, presieduta dal nostro Vescovo Carlo Bresciani e concelebrata dal Vescovo Emerito Gervasio Gestori, e dai presbiteri Don Luciano Paci, Don Armando Moriconi, Don Luca Rammella, Don Claudio Marchetti con l’assistenza del diacono Don Walter Gandolfi.
La Veglia pasquale, che è il cuore pulsante di tutto l’anno liturgico, si è svolta in quattro “tappe”: il Lucernario, con la benedizione del fuoco, l’accensione del cero e la processione; la Liturgia della Parola, caratterizzata da sette letture; la Liturgia battesimale, con l’amministrazione del battesimo e cresima, il rinnovo delle promesse battesimale e l’aspersione dell’acqua benedetta e la liturgia eucaristica, con la quale i fedeli hanno partecipato sacramentalmente al mistero della morte e resurrezione di Cristo. Un abbraccio di pace e un invito a recare a tutti l’annuncio gioioso del Signore Risorto.
L’Omelia del nostro Vescovo Carlo “La veglia pasquale è ricca di segni che ci hanno preparato a comprendere come la Pasqua si inserisca nel rinnovamento della creazione decaduta a causa del peccato, nella storia di un popolo e dell’intera umanità, nell’attesa universale di una vita sulla quale l’ultima parola non sia quella della morte, colei che è la vera nemica.
Fuoco, luce, acqua, storia della creazione e della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, annuncio solenne della resurrezione di Gesù … Di fatto abbiamo ripercorso la storia della nostra fede a partire dal Dio della creazione, il Padre di Gesù Cristo, da cui tutto dipende, perché tutto è stato creato da Lui.
Abbiamo rivissuto nel racconto della Genesi la perdita di quanto Dio aveva donato ad Adamo ed Eva e il primo annuncio della salvezza, abbiamo meditato i molti modi in cui Dio attraverso Abramo, Mosè e i profeti è venuto incontro con fedeltà al suo popolo cercando di liberarlo dalla molteplici schiavitù nelle quali volta a volta si metteva.
Abbiamo compreso che tutto l’Antico testamento non è stato altro che la preparazione alla venuta di Gesù e alla sua opera di definitiva liberazione dell’uomo dall’ultimo nemico che è la morte. Poco fa, infatti, il diacono ha annunciato la buona notizia: Gesù è risorto; la morte in lui è stata vinta; in Lui le promesse dell’Antico Testamento si sono realizzate, Dio ha mantenuto la sua parola di vita eterna. Ancora una volta si è dimostrato il Dio fedele che non ha abbondonato il Figlio che ha confidato in Lui.
Tra poco la celebrazione del battesimo di ben 13 adulti ci farà toccare con mano quanto Dio continui ancora oggi a chiamare a conversione e quanto abbia ancora molto da dire e da dare anche all’uomo del 21° secolo. La nostra diocesi gode di questo grande dono di Dio questa sera: 13 adulti professano per la prima volta la loro fede in Gesù, il Figlio di Dio risorto da morte, chiedono di ricevere il battesimo per la remissione dei peccati, ricevono il sacramento della cresima e per la prima volta si accostano a ricevere l’eucaristia. Il Dio vivo continua a chiamare a sé: il suo è un amore convincente.
Con il battesimo questi nostri fratelli saranno immersi nella morte di Cristo e risorgeranno attraverso il sacramento come creature nuove per la potenza del Cristo risorto. Il nome nuovo cristiano con il quale da ora in poi si chiameranno indica questo loro essere diventate creature rinnovate in Cristo risorto.
Noi assistiamo così questa sera alla potenza del risorto che con il suo spirito agisce nel cuore dell’uomo e lo attira a sé. La Chiesa che accoglie questi tredici suoi nuovi figli obbedisce al comando del Signore risorto che manda i suoi apostoli a battezzare in suo nome: “andate in tutto il mondo e battezzate ogni creatura nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo”.
Noi, già battezzati da lungo tempo, ci uniremo a loro per rinnovare le promesse battesimali ed essere aspersi insieme a loro con l’acqua benedetta che ricorda quella del nostro battesimo. Ricorderemo così la nostra personale immersione nella morte di Cristo e il fatto che in Lui anche noi siamo stati fatti creature nuove, membra vive della Chiesa scaturita dal costato ferito di Cristo e vivificata dallo Spirito.
Grande notte questa che stiamo vivendo; è la madre di tutte le notti che ricorda l’ultima oscura notte, quella sconfitta dalla luce abbagliante del corpo trasfigurato del Cristo. In Lui risorto non c’è più la notte di una vita senza speranza, non c’è più l’oscurità di una morte che non sia apertura verso una vita che non tramonterà mai più.
Carissimi fedeli, Cristo è veramente risorto, noi lo crediamo e noi lo annunciamo oggi al mondo. Nella fede in Cristo risorto, crediamo che anche noi siamo in Lui destinati alla resurrezione, non alla morte eterna; noi siamo destinati alla vita eterna in Dio. Per questo siamo in un’alba di grande gioia, per questo siamo in festa e insieme a noi è in festa la schiera innumerevole di angeli e di santi, di coloro cioè che vivono già la pienezza della vita loro donata dal risorto e che noi speriamo di poter un giorno condividere con loro.
Sì, veramente Cristo è risorto e non muore più. Alleluia, alleluia, alleluia”.
È stata una Pasqua indimenticabile per Adelaide, Giunilda, Maria, Maurizio, Matteo, Sara, Cristiana, Chiara, Roberta, Bruna, Lorena, Abiguel, Antonio. Bambini, ragazzi e adulti che hanno ricevuto da mons. Bresciani i tre sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Con la Benedizione del nostro Vescovo e la foto di gruppo con i battezzati, i cresimati, i padrini e le madrine, auguriamo a tutti i nostri lettori e a tutti i nostri visitatori una felice Pasqua dalla redazione dell’Ancora.