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Montedinove: sesto appuntamento con la Parola di Dio

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Foto di repertorio Di Silvia S.

MONTEDINOVE – Il sesto incontro de “La Scuola della Parola”, che si tiene a Montedinove mensilmente ormai da mesi presso il Convento di S. Tommaso, ha avuto luogo il 10 Aprile. Tema centrale della Lectio Divina che P. Giancarlo Corsini, Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, ha svolto, sono stati i versetti del cap. 21, 18-22 del Vangelo di S. Matteo, in cui viene messa in risalto l’immagine del “fico senza frutto”. Il relatore si é soffermato sull’umanità di Gesù che è affamato e pensa di saziarsi con i frutti del fico, ma che rimane deluso perché non trova altro che fogliame: l’albero è ricco di rami frondosi, ma non porta alcun frutto. Il parallelismo diventa intuibile: sono i cristiani ligi a tutte le devozioni, elargitori di carità, fedeli ai precetti della Chiesa, ma senza essere animati dal cuore, che è il vero bene della Chiesa; essi sono simili agli alberi infruttuosi, che è bene vadano seccati, come fece Gesù con “l’albero senza frutto”, destando lo stupore dei discepoli, sorpresi dall’improvvisa infruttuosità. A questo punto il relatore ha fatto un breve riferimento al passo del Vangelo di Matteo (cap. 21, 12-14) dove si legge del fico maledetto da Gesù, perché senza frutti e non per la stagione non propizia, ma in quanto a tutti coloro che sono incapaci di praticare con vera fede le devozioni, si chiede di farlo manifestando invece un cuore umile, mite e riconoscente. E P. Corsini insiste e sostiene che il cuore è veramente la sede di tutti i pensieri, le parole e le azioni di ogni cristiano e il suo vero valore di cuore credente si verifica nel più profondo di esso, come afferma l’evangelista S. Luca (cap. 6, 43-46) “l’uomo buono dalla sua bocca esprime sempre ciò che dal cuore sovrabbonda”. Il relatore ha, infine, completato la sua Lectio commentando il passo del Vangelo di Giovanni (cap. 15, 1-17) sull’immagine de “la vite e i tralci”: ogni tralcio che non porta frutto il vignaiolo lo taglia, ma quello che porta frutto, perché porti più frutti e rimanga attaccato alla vite, lo pota. È il compito di ogni cristiano, perché il suo esempio moltiplichi gli operai animati a coltivare la vite della vigna del Signore. L’immagine della vite ci ha portato a Gesù, fonte della vita e nutrimento dell’umanità, con il riferimento eucaristico. Entusiasti dell’insegnamento mensile, che ci viene impartito da P. Giancarlo Corsini, abbiamo concluso, meditando il Salmo 65, e, ringraziando il Signore della “buona Parola” ricevuta, ci siamo dati appuntamento per il prossimo ed ultimo incontro, che si terrà l’8 Maggio p.v.