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Da Castignano 9 giovani faranno il cammino di Santiago sui trampoli

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Di Tamara Ciarrocchi

CASTIGNANO – La compagnia teatrale culturale Teatro del Ramino di Castignano oggi, giovedì 24 aprile partirà con una delegazione di 9 persone per affrontare una impresa che molto probabilmente sarà senza precendenti: affrontare sui trampoli il pellegrinaggio verso Santiago de Compostela.

Armando D’Angeli, Anna gelsomino, Mina Curi, Nino Centonze, Lucio Stracci, Marina Saladino, Bruno Boccatonda, Giuseppe Cicconi e Livia Accardi partiranno alle ore 19 dal piazzale antistante la chiesa di Sant’Egidio di castignano, muniti della loro “Charta Peregrini”, la credenziale  a loro rilasciata dal Capitolo Piceno della Confraternita di Santiago di Compostela successivamente al suggestivo “rituale della vestizione” che si è svolto lo scorso 12 aprile nella chiesa di Sant’Emidio alle grotte di Ascoli Piceno.

Attraverso un percorso di non semplice percorrenza in nove  verso le  tappe di Tricastela, Sarria, Ferreiros, Portomarin, Palas Do Rei, Melider, Arzua e Arca, e  giungeranno a Dio piacendo, con i loro trampoli nel santuario di Santiago di Compostela, affrontando tale singolare impresa con lo spirito e la devozione dei pellegrini che da secoli percorrono questo itinerario.

Il teatro del Ramino racconterà delle varie fasi della propria esperienza attraverso documenti filmati e fotografici, nel vivo auspicio e con l’obiettivo che da tutto ciò possa nascere uno dei magnifici spettacoli teatrali su trampoli che da molti anni connotano l’attività artistica della compagnia, oltre alla formazione di quel bagaglio di ricchezza spirituale che da sempre costituisce il tesoro più grande di ogni pellegrino.

Per questo vi chiediamo di essere accompagnati dal vostro pensiero e dalle vostre preghiere.

Il gruppo potrà essere anche seguito attraverso la pagina facebook del Teatro del Ramino che si accinge a compiere questa importante impresa. Ci saranno anche assistenti a terra a sostegno del gruppo che affronterà il viaggio con grande emozione.

Ognuno di loro avrà un conchiglia benedetta ad accompagnarli in questa avventura, il simbolo dei pellegrini. La parola  che si rivolgono i pellegrini quando si incontrano e l’augurio che si fa a chi parte verso questo cammino è “Ultreya” come a voler dire “vai avanti sempre con coraggio”. A questo risponderanno Suseya che vuol dire “sempre più in alto”.