“Per ogni follower che riceverò donerò €0,50 ad aiutare bambini per i progetti in Campania Giovani al lavoro”. Meno di 140 caratteri per fare il proprio esordio su twitter e diventare subito un fenomeno della rete. Danilo D’Ambrosio, terzino napoletano dell’Inter, ha esordito da vero “bomber” su uno dei maggiori social network suscitando grande clamore ed attirando l’attenzione di tutti attorno alla sua iniziativa benefica. La risposta dei “cinguettatori” non si è fatta attendere e in meno di 2 giorni D’Ambrosio ha raggiunto quasi 21000 follower (per un importo di circa 10.500 euro). Ricevendo attestati di stima trasversali: dall’avvocato tifoso del Milan al parroco che tifa Juve. Tutti al fianco di Danilo per aiutare i bambini e sostenere il progetto “Giovani al lavoro” che abbraccia sette città in Italia, tra cui Napoli, e prevede l’attivazione di una borsa di studio per un tirocinio lavorativo di sei mesi, con una retribuzione di 300 euro mensili, all’interno di aziende sul territorio.
Un’iniziativa davvero senza precedenti che ha mostrato il lato “buono” del calcio e, pur non volendo, ha messo in contrapposizione, nelle cronache nazionali, D’Ambrosio con un suo compagno di squadra: Mauro Icardi. Il giovane attaccante argentino, re incontrastato di twitter e del gossip internazionale a causa della sua relazione, sbandierata ai quattro venti tramite, per l’appunto, twitter, con Wanda Nara, ex moglie di un suo ex compagno di squadra e amico: Maxi Lopez. Una storia social che, purtroppo, in barba ai diritti dei minori, ha visto il coinvolgimento (fotografico) anche dei tre figli della signora Wanda, frutto della sua precedente relazione con l’attaccante della Sampdoria Maxi Lopez.
Un autogol clamoroso per un attaccante, che è finito nel mirino della critica e ora si ritrova in perfetta contrapposizione con un suo compagno di squadra: D’Ambrosio. Lui sì protagonista in positivo, e dunque “buono” per la Rete. Ma se D’Ambrosio è il “buono” e Icardi è il “brutto”, poteva mai mancare anche il “cattivo”? Certo che no. Infatti la gara ad aggiudicarsi il titolo di cattivo è aperta e vede tanti “cinquettatori” e commentatori degli altri social network, quasi tutti nascosti dietro a dei nick, affrontarsi a suon di insulti e moralismi per aggiudicarsi l’ambito titolo. Non risparmiando nessuno dei due. “Traditore”, “bimbo viziato”, e aggettivi ben più pesanti, conditi dalle solite frasi sul saper “vivere”(naturalmente siamo tutti maestri quando si parla della vita degli altri…) sono il pane quotidiano per il brutto Icardi. Mentre il buon D’Ambrosio, nonostante la sua lodevole iniziativa, non è uscito indenne dalle critiche di chi nel suo gesto ha, volutamente, intravisto un semplice e “vergognoso” atto di pubblicità per balzare agli onori della cronaca.
È la Rete, bellezza…
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