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La Casa del Pescatore compie 65 anni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – 65 anni fa veniva inaugurata la Casa del Pescatore, con un’importante funzione sociale e di sostegno per i pescatori e marinai che all’epoca uscivano dal difficile periodo della guerra.  Presso la sala, sede dell’associazione Pescatori Sambenedettese si è ricordato l’evento alla presenza delle autorità militari e civili, dei pescatori. Il presidente dell’Associazione Pasquale Pignati ha sottolineato l’importanza di ricordare questo anniversario e il contributo di tanti per il recupero e la conservazione dell’edificio. Nazareno Torquati, assessore negli anni novanta e l’allora Sindaco Paolo Perazzoli si sono adoperati per recuperare e ridare ai pescatori parte dell’edificio.  Torquati ha ricordato le alterne vicende storiche della casa e del suo fautore Michele Fiscaletti, che tanto si adoperò a quei tempi per la marineria ma che dovette anche incontrare numerose difficoltà in seguito a maldicenze, sottolineando che rimane un’esperienza importante quella della realizzazione della casa del pescatore, che in queste persone che l’hanno vissuta ci sono quasi tratti eroici. Una storia sofferta quella della marineria, per cui tanto si era speso mons. Sciocchetti e anche Fiscaletti che nel suo discorso all’inaugurazione del 1949, che è stato letto in questa occasione, esprimeva nei toni tipici dell’epoca, valori di per se sempre attuali: la concordia, la dignità del lavoro, l’unione per raggiungere ogni meta.

Significativo l’intervento dell’unico superstite della Lega Pescatori dell’epoca, Vincenzo del Zompo che ha ricordato come ci fossero tante famiglie bisognose nell’immediato dopoguerra, tanti pescatori e pochi pescherecci disponibili, nel comitato c’erano anche chiacchiere, persone con velleità ma alla fine ci si aiutata, si sorvolava per aiutarsi insieme, la realizzazione della Casa era un punto di riferimento per il loro sostentamento.

Il saluto delle autorità militari, di Lo Presti  comandante della Capitaneria di porto, del comandante Ottaviani, e delle autorità civile con gli assessori Urbinati e Sorge, hanno tutti ricordato il valore che ha assunto oggi la casa del pescatore grazie all’Associazione pescatori, come luogo di cultura e recupero della memoria  per attività educative  e formative per i giovani e non solo. Anche per presidente della provincia  Celani queste celebrazioni aiutano a conosocere ciò che siamo, perché i ricordi non siano fini a se stessi. Urbinati ha ricordato che si sta lavorando per acquisire dal demanio le strutture e poterle quindi sviluppare secondo un progetto, ha suggerito l’ex sindaco Paolo Perazzoli nel suo intervento, per cui tutto il palazzo torni ad avere una funzione per tutta la marineria. Un luogo per elaborare nuove strategie di ricerca per comprendere come il mare possa tornare a essere risorsa produttiva. Un centro di studi per idee innovative che tornino a dare valore al luogo e al mare, e quindi alla città, ha fatto infatti notare Perazzoli che l’ingresso fu costruito verso la città, non verso il mare che allora era solo spiaggia in quella zona.

Un luogo quindi disponibile e accogliente per tutta la città, luogo che ha saputo reinventare il suo ruolo sociale come impegno alla memoria e alla trasmissione della cultura marinara, tra l’altro si propone anche di trovare una collocazione alla biblioteca del Mare, ma che deve sempre di più diventare anche fucina di progettualità concrete per il futuro della marineria, oltre l’amarcord.

Monica Vallorani: