È entrata nel vivo la XV assemblea nazionale dell’Azione Cattolica.
Alla vigilia della festa del 1 maggio, tutti i numerosi partecipanti, hanno preso parte alla veglia di preghiera dedicata alla «Speranza nella precarietà». Mons. Mansueto Bianchi, assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica italiana, ha guidato la preghiera e ha sottolineato con forza e impegno che «gratuità e misericordia devono essere cifre di una sana economia, che sia davvero per l’uomo». «La misericordia è lo stile con cui Dio ama» e chiede di diventare «il modo di amare della Chiesa e nella Chiesa di ogni discepolo del Signore». «Il dono, la cura, la gratuità, l’attenzione all’ultimo appartengano al nostro modo di fare città, di fare anche relazione economica».
Una chiara indicazione quella data dal vescovo che ha espresso «preoccupazione» per «chi pensa che per uscire dalla crisi si debba incentivare quel modello consumistico e mercantilistico che alla crisi ci ha condotto». «Guardo con preoccupazione a chi dice che la porta di uscita è la stessa d’entrata», ha aggiunto, vedendo in essa «un’identità precisa, un modo di vedere, d’intendere l’uomo e la vita che poi diventa un modo di vivere le relazioni», che va sotto il nome di «individualismo: dei soggetti, delle corporazioni, dei settori della società». E ancora «guardo con preoccupazione – ha osservato il presule – a chi coniuga soltanto i verbi del ritorno: ritornare a consumare, a produrre, a spendere, come se la strada verso il futuro fosse la strada del ritorno al passato».
Forte il richiamo ad essere significativi in questo tempo come Chiesa, volontariato e società perché «Quello che siamo vivendo, che è scritto in maniera cruenta sulla nostra pelle e sulla pelle di queste nostre generazioni, ci chiede di cambiare il modello delle nostre relazioni, anche della relazione economica». Non si può permettere al mercato di fare «macelleria umana» e solo dopo intervenire – come società, volontariato, Chiesa – per «curare i feriti e seppellire i morti del massacro che è stato compiuto».