Di Antonio Benigni Presidente CSI Ascoli Piceno
Da Gennaio ad Aprile 2014 quasi ogni domenica pomeriggio, in giro per le parrocchie della Diocesi di San Benedetto del Tronto, circa 250 ragazzini con i genitori, provenienti da circa 8 realtà parrocchiali, grazie anche all’aiuto della equipe Diocesana degli Oratori, hanno vissuto “insieme” un percorso sportivo fatto di sport, festa e formazione: denominato: “Sport all’Ombra del Campanile”.
Il nome dell’iniziativa riprende uno slogan lanciato dai vescovi italiani negli anni ’50, ma i suoi contenuti sono tutt’altro che la riproposizione nostalgica del rapporto sport-parrocchia di quei tempi. Di strada ne è stata percorsa tanta, non sempre in linea con quanto espresso dal principio generativo. Ma i Vescovi italiani, attraverso la Commissione Ecclesiale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, il 1° maggio 1995 pubblicano la nota pastorale “Sport e vita cristiana”.
Con essa lo sport, il suo mondo, i suoi modelli vengono guardati e approfonditi quale insieme di un fenomeno complesso, da riproporre in una sua versione umanizzata e umanizzante, illuminata dalla forza del Vangelo.
Nello specifico della parrocchia, essa deve prendere chiara coscienza che «la pastorale dello sport costituisce un momento necessario e una parte integrante della pastorale ordinaria della comunità».
Ecco questo è stato lo spirito con il quale abbiamo cercato di far “giocare” i ragazzi e gli adulti al seguito, dentro questo progetto. Siamo partiti da un consapevolezza che se anche lo sport, da tutti decantato come strumento principe per l’educazione fisica e morale, è, dagli stessi interlocutori, snobbato, trattato come qualcosa che “distrae”. Pertanto deve essere riportato al suo valore originario, uno strumento per vivere relazioni.
Lo abbiamo fatto senza tanto clamore, in punta di piedi, ma facendo divertire un nutrito gruppo ragazzi dagli 8 ai 14 anni, e ancora di più i grandi al seguito.
Abbiamo visto partecipare e sorridere intere famiglie. Lo sport se proposto e vissuto bene può ancora dare molto, ma bisogna crederci, non basta proclamarlo.
Dal Magistero della Chiesa con i Papi appena santificati, abbiamo avuto vibranti testimonianze di quanto lo sport conti nella vita relazionale di ognuno, e soprattutto quanto il gioco sia dentro la “Parola di Dio”, nella genesi la Sapienza giocava con il Signore sul globo terreste, Dio stesso ha giocato con gli uomini a nascondino, possiamo trovare questi riscontri ovunque, come anche sul campo pedagogico molte sono le riflessioni di autorevoli voci sulla valenza del gioco e dello sport.
Purtroppo spesso facciamo finta di non capire cosa ci viene chiesto. Lo sport come ogni attività che mette i gioco le persone anela la relazione, è attraverso le relazioni che si costruisce il futuro di una persona, è attraverso le esperienze significative che si costruisce un vissuto, poiché una vita senza un racconto è una vita spenta.