Abbiamo notato di persona fiori finti scambiati, ossia: rose belle di seta portate via o riciclate collocandole nella tomba dei propri familiari e al loro posto così, tanto per tacitare la coscienza, rimpiazzare ordinari fiori di plastica a basso costo “Made in Cina”. Chi è che fa questo? Sono gli stessi fedeli, chi cioè si reca al cimitero a trovare il caro estinto così, come citerebbe una canzone di De André, ci fa “scappare” anche il…furtarello. Tanto i morti non possono ne’ vedere, ne’ sentire, ne’ tantomeno…parlare.
Da un po’ abbiamo notato questi fatti e una volta accertati, ne abbiamo parlato con l’operatore cimiteriale che, per niente stupita, ha confermato che qui “..la gente ruba tutto, perfino i rubinetti delle fontanelle, per non parlare dei fiori, dei vasetti e delle lampade votive dei fornetti”.
Constatato che non ci sono telecamere al camposanto (e perché dovrebbero esserci? Per filmare i fantasmi?), siamo rimasti allibiti da ciò.
Chi compie questi gesti non è esente da peccato, solo perché ruba cose di poco conto, anzi: a maggior ragione, manca di rispetto ai defunti che, per noi cristiani, in un qualche modo, sono in attesa del giorno della Resurrezione, però in qualche modo sono fra noi, secondo il Volere di Dio, condividendo il nostro cammino di viventi, defunti che possiamo contattare attraverso la “chiave” della preghiera e del suffragio, null’altro è consentito.
E allora? Chi ruba ai morti non crede in Dio, ne’ alla Resurrezione, va al cimitero solo per abitudine e ciò non gli servirà affatto a salvare la propria anima anzi.
Saranno messi in conto anche i “furtarelli” come gravi mancanze di rispetto per chi è stato prima di noi , che certamente non vorremmo quando saremo come lui. Meditiamo su questo. Le pratiche senza la fede vera, non servono, anzi, rendono la nostra anima ancora più nera.