Di Don Gianluca Rosati
«Nessuno disprezzi la tua giovane età,…» (1Tim 4,12ss).
Cominciava così il secondo punto della traccia per il colloquio di discernimento finale in vista dell’ordinazione diaconale.
Forse perché il rettore sapeva che, prima o poi, nel ministero avremmo dovuto fare i conti con la nostra giovane età, o forse perché prevedeva che, dopo qualche anno, riprendendo in mano quel foglio avremmo potuto attingervi il coraggio necessario per affrontare le molteplici sfide dell’evangelizzazione, senza farci prendere dalla paura di essere troppo giovani.
Forse lo prevedeva lo stesso apostolo Paolo indirizzando a Timoteo le sue raccomandazioni.
Ascoltiamolo, allora, mentre esorta il suo vero figlio nella fede (cfr 1Tim 2,2):
«Allénati nella vera fede, perché l’esercizio fisico è utile a poco, mentre la vera fede è utile a tutto, portando con sé la promessa della vita presente e di quella futura. Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti. Per questo infatti noi ci affatichiamo e combattiamo, perché abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente, che è il salvatore di tutti gli uomini, ma soprattutto di quelli che credono. E tu prescrivi queste cose e insegnale. Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. In attesa del mio arrivo, dedicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l’imposizione delle mani da parte dei presbiteri. Abbi cura di queste cose, dedicati ad esse interamente, perché tutti vedano il tuo progresso. Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1Tim 4,7-16).
Tratto dal blog di Don Gianluca Rosati che vi consigliamo di visitare Gioia e Pace