È Matteo Truffelli il nuovo presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana (Ac) per il triennio 2014-2017. La nomina è stata comunicata oggi pomeriggio dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nel corso dei lavori dell’Assemblea generale dei vescovi italiani. Emiliano, 44 anni, sposato, Truffelli vive e lavora a Parma, dove è docente di Storia delle dottrine politiche all’Università. Delegato regionale dell’Ac per l’Emilia Romagna negli ultimi due trienni (dal 2008 al 2014), ha inoltre diretto l’Istituto dell’Azione cattolica italiana per lo studio dei problemi sociali e politici “Vittorio Bachelet” ed è stato direttore editoriale della casa editrice Ave. Una responsabilità “bella e impegnativa”: così Truffelli ha definito l’incarico che lo attende per il prossimo triennio, nella convinzione di essere “affiancato e sostenuto da tutta l’associazione”. Il neo-presidente ha rivolto “un saluto affettuoso a tutti i bambini, i ragazzi, i giovani e gli adulti che animano la vita delle parrocchie e delle città in tutto il Paese”. “Il vostro impegno e la vostra testimonianza – ha affermato – sono il segno più bello e il contributo più prezioso che l’Associazione può donare per il bene di tutti”.
“Continueremo a camminare insieme” – ha quindi sottolineato – per un’Ac “che si faccia sempre più vicina alla vita delle persone, alle loro attese e speranze, alle loro sofferenze e povertà, alla loro ricerca di una piena umanità, per testimoniare a tutti la gioia che nasce dal Vangelo e da una fede che cambia la vita”. Truffelli ha ricordato “i tre verbi che ci ha affidato Papa Francesco nell’incontro del 3 maggio e che ancora risuonano nei cuori dei più di seimila presidenti e assistenti parrocchiali di Ac presenti quel giorno: ‘rimanere con Gesù’, ‘andare per le strade’, ‘gioire ed esultare sempre nel Signore’. Tre consegne che possono essere sintetizzate in un’altra espressione, ‘scelta missionaria’, con cui il Santo Padre ci ha indicato la strada da percorrere”. Il neo-presidente di Ac ha rivolto “un pensiero colmo di gratitudine” al Papa, ricordando in particolare il viaggio che lo attende in Terra Santa, nel quale “tutta l’Ac lo accompagnerà con l’affetto e con la preghiera”. E un pensiero “al ricordo di Vittorio Bachelet, che esattamente cinquant’anni fa, in questi giorni, venne nominato alla presidenza generale dell’associazione”. “L’avvicendamento nel servizio all’Ac nazionale nell’ottica della corresponsabilità – ha invece dichiarato il presidente uscente, Franco Miano – è un segno bello e importante della continuità nella vita associativa e del cammino sempre nuovo a cui l’Azione Cattolica è chiamata”.
“Educazione, corresponsabilità, bene comune: sono tre cardini sui quali l’associazione si è sviluppata, ha sempre operato e che rientrano nel suo orizzonte futuro”. Matteo Truffelli, nominato oggi presidente dell’Azione cattolica italiana, riflette con sul profilo e sugli impegni che attendono l’Ac.
“Ritengo sia oltremodo essenziale la cura del legame associativo – spiega Truffelli -. In un momento in cui a livello culturale, sociale, politico sembra prevalere la logica del ‘si salvi chi può’, occorre riscoprire che siamo tutti sulla stessa barca, che insieme dobbiamo affrontare i problemi e le responsabilità, tanto nel contesto ecclesiale che civile”. Quali le indicazioni che giungono all’associazione dal magistero di Papa Francesco? “Il Santo Padre non smette di sorprenderci con la forza delle sue parole e dei suoi gesti, arrivando alla testa e al cuore delle persone. L’Ac si deve lasciar guidare dal suo slancio missionario, ponendo al centro i poveri quali destinatari primi e ultimi delle nostre cure e della stessa evangelizzazione”.
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