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Le nuove droghe aggrediscono l’Europa Il mercato è in rete

Di Giovanni Pasqualin Traversa

In Europa il problema delle droghe diventa sempre più complesso ed emergono nuove sfide per la tutela della salute dei cittadini. Se il consumo di eroina appare in calo, e stabile quello di cocaina, creano ulteriore allerta l’uso di sostanze stupefacenti sintetiche sempre più potenti e l’aumento delle nuove sostanze psicoattive, spesso prodotte in laboratori clandestini nel Vecchio Continente, ma anche importate per vie illegali da Cina e India. Oltre 350 le sostanze ad oggi note – 250 delle quali segnalate negli ultimi quattro anni – 81 nel solo 2013. È quanto si legge nell’European Drug Report 2014: Trends and developments (Relazione europea sulla droga 2014: Tendenze e sviluppi), pubblicato il 27 maggio, a Lisbona, dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda). “Il Sistema di allerta rapido dell’Ue, che rappresenta la nostra prima linea di difesa contro le droghe emergenti – afferma il commissario europeo per gli Affari interni,Cecilia Malmström – è soggetto a pressioni crescenti dovute al volume e alla varietà delle sostanze presenti sul mercato. Quest’anno il sistema ha esaminato quattro nuove sostanze che sono state associate a intossicazioni acute e decessi negli Stati membri”.

Eroina in calo, ma differenze tra i diversi Paesi.
 Quasi dimezzato, dal 2007 ad oggi, il numero dei pazienti sottoposti per la prima volta a cure specialistiche per problemi di eroina: da 59mila a 31mila, informa l’Emcdda. Dimezzata nell’ultimo decennio anche l’offerta, rilevabile attraverso i sequestri: 5 tonnellate nel 2012 a fronte delle 10 del 2002. Un milione e trecentomila i “consumatori problematici di oppiacei”. Nel 2012 si sono registrati in Europa circa 6100 decessi per overdose. Un dato in lieve calo rispetto agli anni precedenti, ma con “importanti differenze presenti a livello nazionale” che “la prospettiva europea globale può mascherare”, mette in guardia il direttore dell’Emcdda, Wolfgang Götz. Maglia nera all’Estonia che, contro un tasso medio europeo di mortalità per overdose stimato in 17 decessi per milione di abitanti, ne registra 191, seguita da Norvegia (76), Irlanda (70), Svezia (63) e Finlandia (58).

Stabile cocaina, preoccupano metamfetamina ed ecstasy.
 Lo stimolante illecito di elezione continua ad essere la cocaina: circa 14,1 milioni di cittadini dichiara di averne fatto uso almeno una volta; 3,1 milioni nell’ultimo anno, ma preoccupano l’aumento del consumo di metamfetamina e la ricomparsa di polveri e pillole di ecstasy (Mdma) di alta qualità e ad alto potenziale, sui rischi delle quali l’Europol e l’Emcdda hanno pubblicato un “avvertimento congiunto”, mentre nel 2013 l’Europol ha segnalato lo smantellamento in Belgio dei due maggiori siti di produzione di Mdma. Nello stesso anno sono state notificate al Sistema rapido di allerta Ue 81 nuove sostanze psicoattive, il che porta a oltre 350 il numero di sostanze monitorate dall’agenzia, 250 delle quali identificate negli ultimi quattro anni. Le nuove sostanze psicoattive, non controllate dal diritto internazionale, vengono vendute sul mercato come “droghe legali”, si legge nel report, “prodotte con l’intento di imitare gli effetti delle droghe controllate” spesso nei laboratori clandestini europei, ma talvolta importate da Cina e India. “Piazza” di smercio privilegiata continua ad essere Internet: circa 650 i siti web individuati nel solo 2013 dall’Emcdda, più difficile da controllare le cosiddette darknet, reti sommerse che permettono le comunicazioni anonime. Lo scorso aprile il comitato scientifico dell’Agenzia europea ha effettuato una valutazione dei rischi di quattro nuove sostanze potenti e nocive: 25I-Nbom, Ah-7921, Mdpv e metoxetamina. I dati sono stati trasmesse alla Commissione e al Consiglio Ue, “in base alle cui decisioni – si legge in un comunicato – potrebbero essere adottate misure di controllo di portata europea”.

Cannabis, poca chiarezza. 
La sostanza più diffusa rimane ancora la cannabis (73,6 milioni di europei ne hanno fatto uso almeno una volta,; 18,1 ne hanno fatto uso nell’ultimo anno, di cui 14,6 milioni di giovani fra i 15 e i 35 anni). Ma si tratta anche della droga più controversa e al centro di dibattito nei diversi Paesi sulle modalità di controllo, detenzione e consumo, nonostante la sua innegabile pericolosità. Per Malmström, le informazioni del report “devono rafforzare la procedura di applicazione delle leggi, la strategia e la cura delle tossicodipendenze”. È fondamentale “che la risposta delle autorità europee tenga il passo con le nuove sfide emergenti”. Götz auspica un rafforzamento del Sistema rapido di allerta, “la cui efficacia potrebbe essere a rischio se venissero a mancare adeguati finanziamenti”. Per il presidente del Consiglio di amministrazione dell’Emcdda, João Goulão, nell’offerta terapeutica alle dipendenze da cocaina, metamfetamina e cannabis, una “componente rilevante” è costituita dagli interventi psicosociali.

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