Articolo di Simone Incicco foto di Guido Porrà e Simone Incicco
DIOCESI – Appena rientrata a casa da Roma abbiamo intervistato Francesca Piersimoni, una giovane donna di Cupra Marittima impegnata da tanti anni nel Rinnovamento nello Spirito anche con incarichi a livello regionale che ha avuto la grazia durante la 37a Convocazione Nazionale di Roma, di porre la propria testimonianza a Papa Francesco e di abbracciarlo.
Le persone presenti e chi lo ha ascoltata da casa hanno affermato “Con le sue parole meravigliose e con la sua gioia e con le sua testimonianza di vita in Gesù, ha allargato i nostri cuori!”
Francesca cosa sognavi di fare da bambina?
Da piccola sognavo di fare la pittrice. A 15 anni ho iniziato ad avere problemi agli occhi ed ho perso definitivamente la vista. All’inizio, aiutata dall’effetto dei genitori, degli amici e dei familiari, questo problema mi sembrava superabile; però più andavo avanti e più sentivo che non era così. Quando i miei amici iniziarono a guidare o a fidanzarsi, mi sono chiesta: “Come potrò fare anche io tutto questo?”
Nella mia famiglia si parlava di un Dio che è amore: così crebbe in me questa domanda spontanea: “Se Dio è amore, come mai io soffro così?” Giorno dopo giorno, qualcuno si è accorto di questa mia sofferenza interiore. La signora che mi aiutava a studiare parlò con un giovane prete, Don Marco Farina, che era nella nostra parrocchia di Cupra Marittima e lui spinse i giovani del Rinnovamento a coinvolgermi.
Io risposi a tutti di no.
Un giorno in Chiesa, appena finita la Santa Messa, lui scese dall’altare con i paramenti e personalmente mi disse: “Ma se domani veniamo a casa tua?”. Lì non potei rifiutare!
Un cammino pieno di sorprese da parte di Dio, ma anche di fatiche, perché non è sempre facile portare la Croce, accettare di non poter decidere da sola, dover sempre aspettare qualcuno che ti accompagni, che ti dia la possibilità di fare ciò che desideri. Nonostante ciò, tutte le esperienze più belle sono sempre riuscita a farle, grazie al supporto degli amici e della famiglia. Diciamo che il Signore si è manifestato potentemente!
Come hai vissuto il momento della preparazione all’incontro con il Papa?
Non ho dormito la notte; sono stati giorni faticosi, tra gruppo RNS e lavoro.
Sono stata contattata solo quattro giorni prima della convocazione. Appena me lo hanno detto, ho risposto “Posso svenire adesso o devo aspettare?”, perché mi sembrava assurdo stesse capitando proprio a me!
Non l’avevo detto a nessuno se non al mio padre spirituale, anche perché, se poi ci avessero ripensato, ci sarei rimasta male solo io.
La notte andavo a dormire stanchissima e alla mattina mi alzavo molto presto. La notte precedente all’incontro ho dormito solo 2 ore. Mi ripetevo: “Signore perché ho detto di sì?”
Il momento dell’incontro è stato un’esperienza bellissima.
Cosa hai detto al Papa?
Ho cercato di raccontare molto brevemente qual è stata la mia esperienza con Dio.
Che emozione hai provato quando ti ha abbracciata?
Indescrivibile! Ho vissuto momenti intensi di preghiera in cui ho sentito Dio vicino. Ma quando Lui mi ha abbracciata e mi ha stretta, ho sentito l’abbraccio di Dio Padre.
Il Papa mi ha esortata nel cammino di fede.
Cosa ti lascia dentro questa esperienza?
Una grande gioia e una grande serenità e, come mi ha detto un carissimo amico, “mo le so provate tutte!”. Più di questo non potevo desiderare.
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In piedi tra 52.000 persone emozionata per la testimonianza di questa ragazza ho pensato "In lei si che dimora Dio!"... E poi me la sono trovata nel pullman, era responsabile del gruppo con cui sono partita all'ultimo secondo per Roma!